FISCO – Tagli ai Bonus Casa: Dal 2025 Solo il 36%! Fine dei Super Incentivi alle Ristrutturazioni

A partire dal 2025, la detrazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie subirà un cambiamento significativo: l’aliquota attuale del 50% sarà ridotta al 36%, con un limite di spesa massimo di 48.000 euro per immobile. Questo nuovo assetto normativo è parte di una strategia più ampia del governo per ridurre gradualmente gli incentivi fiscali legati all’edilizia, come già si è visto con le modifiche apportate al Superbonus

La detrazione al 36%, introdotta per la prima volta alla fine degli anni ’90, ritornerà ad essere la regola generale. Chiunque esegua interventi di manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo potrà continuare a beneficiare di una parte delle spese sostenute, ma con una percentuale inferiore rispetto a quanto avvenuto negli ultimi anni. Tale misura, già prevista dal d.P.R. 917/1986, diventerà così l’unica forma di agevolazione stabile, come più volte ribadito dal governo attuale

Questo provvedimento si colloca in un contesto di crescente pressione sui conti pubblici, che ha portato l’esecutivo a rivedere gran parte degli incentivi fiscali legati all’edilizia. Negli ultimi anni, infatti, i bonus edilizi hanno rappresentato un notevole costo per lo Stato. Il Superbonus, ad esempio, ha già subito una riduzione dell’aliquota dal 110% iniziale al 70%, e si prevede che dal 2025 scenderà ulteriormente al 65%. Questo calo degli incentivi non colpirà solo il Superbonus, ma anche tutte le altre detrazioni legate alla riqualificazione energetica e sismica

Per i proprietari di immobili, il ritorno alla detrazione del 36% implica un cambiamento nelle dinamiche economiche degli interventi edilizi. Infatti, negli ultimi anni, grazie a un’aliquota del 50% e alla possibilità di cedere il credito o ottenere sconti in fattura, moltissimi cittadini hanno deciso di avviare lavori di ristrutturazione. Dal 2025, queste opzioni saranno fortemente ridotte, anche in virtù delle nuove restrizioni introdotte con il DL n. 39/2024, che ha reso più difficile la cessione dei crediti edilizi​

Questo ridimensionamento rischia di ridurre l’attrattiva delle ristrutturazioni, soprattutto per chi ha limitate capacità economiche. Il ritorno a una detrazione inferiore potrebbe frenare la domanda di interventi edilizi, almeno per quei progetti che non rientrano tra le priorità o che possono essere rinviati. Tuttavia, chi ha la possibilità di avviare lavori entro il 2024, potrà ancora beneficiare dell’aliquota del 50%, a patto che le spese siano sostenute entro la fine dell’anno

Nonostante la diminuzione della detrazione al 36%, il bonus continuerà a coprire una vasta gamma di interventi. Sono inclusi lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo, e ristrutturazione edilizia. Inoltre, coloro che acquisteranno immobili ristrutturati da imprese edili, entro 18 mesi dalla fine dei lavori, potranno ancora beneficiare di una detrazione calcolata su un importo forfetario pari al 25% del prezzo di acquisto​

In sintesi, la riduzione dell’aliquota al 36% rappresenta un ritorno alle origini del bonus ristrutturazioni, con un impatto significativo sul settore dell’edilizia e sulle famiglie italiane. Mentre il governo punta a ridurre gli incentivi fiscali per contenere i costi, i cittadini avranno meno opportunità di beneficiare di agevolazioni così vantaggiose come quelle viste negli ultimi anni. Chi intende ristrutturare la propria casa, dovrà quindi valutare attentamente se anticipare i lavori per sfruttare ancora l’aliquota al 50% o adattarsi ai nuovi parametri a partire dal 2025​

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.

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