INGEGNERIA: Ponte Morandi, inquietante perizia alla Procura: i costruttori risparmiarono su stralli e guaine

copperttna-corriere-della-sera<Difetti strutturali evidenti>, materiali carenti, meno cavi d’acciaio di quelli previsti nel progetto dell’ingegner Morandi, guaine a protezione scarse o addirittura inesistenti negli stralli, quelli che il 14 agosto scorso hanno ceduto causando il cedimento e portando con sé auto, camion e 43 vite i bambini, anziani, uomini e donne. Insomma, per 51 anni ogni volta che siamo passati su quel maledetto ponte, per molti genovesi percorso quotidiano, abbiamo ballato sul Titanic. Una bomba a orologeria costruita nell’Italietta del boom economico degli anni ’60 risparmiando rispetto al progetto per la Società Italiana per Condotte d’Acqua. All’epoca (e fino al 1970), la società era è stata di proprietà dell’Amministrazione Speciale della Santa Sede e di Bastogi. Poi è stata acquistata dal finanziere Michele Sindona che l’ha venduta al gruppo IRI-Italstat.
È quanto hanno scoperto i consulenti della Procura Piergiorgio Malerba e Renato Buratti che, ispezionando i materiali sequestrati e portati nell’hangar di via Perlasca insieme ai pm Walter Cotugno, Paolo D’Ovidio e Massimo Terrile. Gli interventi di manutenzione al pilone 11 risalenti al triennio 1992-1994, quando la società Autostrade era pubblica, dell’Iri, avevano rivelato che tutti i piloni erano diversi dal progetto e quindi potenzialmente a rischio? Il ministero delle Infrastrutture sapeva? Sapeva la società privata subentrata all’Iri nella gestione? Morandi sapeva? È per questo che 14 anni dopo la costruzione cominciò a dire che il ponte aveva bisogno di interventi e che fino alla morte si dannò per chiedere di metterci mano?
Intanto, a seguito delle indagini, i nomi segnalati alla procura al Guardia di Finanza sono diventati 60. Nelle prossime ore si saprà se gli indagati, che ora sono 20, aumenteranno. (Fonte)