Per compattare i blocchi di materiale ferroso non servono forni: basta un po’ di pressione, e il risultato è più resistente del cemento armato.
Nessuno, finora, aveva guardato alla soluzione più semplice: blocchi di suolo marziano che stiano assieme soltanto per compressione, praticamente mattoni. Non solo è possibile, come dimostra uno studio finanziato dall’Agenzia spaziale americana, ma pare sia anche particolarmente vantaggioso: secondo gli ingegneri dell’università della California a San Diego, bastano infatti alcuni ben assestati colpi di martello per ricavare mattoncini di suolo marziano più resistenti del cemento armato terrestre.
LA RICETTA. È sufficiente inserire il materiale – nel caso degli scienziati californiani, un facsimile di suolo marziano – in un contenitore flessibile, per esempio un involucro di gomma. E applicarvi, a questo punto, una pressione sufficiente a far legare, tra loro, le polveri di ossido ferroso: per un piccolo campione di suolo, serve la pressione equivalente a quella di un martello di 4,5 kg che cada da un metro di altezza.
Quello che si ottiene è un blocco più resistente di molti materiali rinforzati che si usano per l’edilizia terrestre e adatto ad essere impilato, come un mattone terrestre. Insomma, su Marte potremmo non avere problemi di case (sempre che riusciamo ad arrivarci). (Fonte)
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