La sicurezza dopo il terremoto: come organizzare i cantieri?

RIL_2679Attraverso la pubblicazione del recente documento “ Cantieri post sisma. Raccomandazioni di salute e sicurezza”, prodotto dalla Direzione regionale Marche dell’Inail, nei giorni scorsi abbiamo cominciato ad affrontare le problematiche specifiche dei cosiddetti “cantieri post sisma”. Cantieri che, come avevamo ricordato in un precedente articolo, sono spesso caratterizzati da un alto rischio infortunistico in ragione della precarietà delle strutture e del contesto ambientale e sociale in cui si opera.

L’organizzazione e il piano di sicurezza e coordinamento

Riguardo all’organizzazione del cantiere, il documento Inail, realizzato con il coordinamento di Giuseppe Semeraro (Inail, Direzione regionale Marche), ricorda che al di là della normale gestione delle interferenze – “mediante le procedure, le prescrizioni e le disposizioni del piano di sicurezza e coordinamento redatto dal Coordinatore per la progettazione” – nella fase di post sisma è prevedibile “un’alta concentrazione di cantieri, che molto probabilmente sarà attivata soprattutto nei centri abitati”. Concentrazione che “genererà problemi logistici a causa delle molteplici interferenze che si genereranno durante l’impianto e la vita dei vari cantieri, che dovranno prevedere un coordinamento inter-cantiere”.

Con riferimento ai contenuti dell’allegato XV (Contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili) del d.lgs. 81/2008, il documento segnala che:

Ed è evidente che l’applicazione di queste disposizioni implica, “in interventi da eseguirsi nelle aree colpite dal sisma, un notevole sforzo conoscitivo del contesto, dello stato di danneggiamento delle strutture limitrofe a quella oggetto di intervento”. E come conseguenza di queste valutazioni è richiesta la “definizione di misure specifiche, idonee alla minimizzazione dei rischi”.

PUBBLICITA’

PROGETTO ALBATROS SAFETYwww.progettoalbatros.net – Software per la valutazione dei rischi per la sicurezza sui luoghi di lavoro, nei cantieri e per la formazione dei lavoratori semplice e completo

Si indica poi che, laddove possibile, “in fase di progettazione, i diversi coordinatori di cantiere limitrofi in grado di generare interferenze e pericoli gli uni verso gli altri, devono essere messi in condizioni di interloquire e definire di comune accordo misure di coordinamento, di cooperazione e di predisporre le conseguenti idonee misure di sicurezza”.

E in quest’ottica “è opportuno definire organizzazioni di cantiere che consentano la ‘convivenza’ dei cantieri soprattutto se operanti nei medesimi periodi di tempo”.

Buone prassi per un super coordinamento

In ragione della tipologia delle opere e del contesto attuativo – continua il documento – “si reputa opportuno stabilire un modello operativo finalizzato alla regolamentazione generale delle attività connesse alla presenza di più cantieri limitrofi e contigui, che preveda prioritariamente un servizio di super coordinamento anche a supporto delle Amministrazioni comunali coinvolte, diretto al governo delle funzioni dei singoli Coordinatori per la sicurezza in fase di esecuzione”.

A questo proposito, con riferimento all’esperienza condotta per la riedificazione dei centri urbani colpiti dal terremoto del 2009 dell’Abruzzo, “si ritiene necessaria l’attivazione, presso ogni Comune, di un modello organizzativo e di gestione dei cantieri della ricostruzione, con l’obiettivo di garantire un luogo di lavoro che:

Riguardo poi alla buona prassi di “validare ed applicare un modello operativo finalizzato alla regolamentazione generale delle attività connesse alla presenza di più cantieri edili” e al, già citato, “servizio di super coordinamento funzionale alla gestione dei cantieri stessi, suddivisi (segmentati) in aree omogenee”, questo coordinamento deve essere in grado anche di caratterizzare:

Pianificazione e regia comune

Non bisogna poi dimenticare che, sulla scorta dell’esperienza pregressa, la ricostruzione dei centri colpiti può generare “notevoli difficoltà logistiche” che si acutizzano “con l’avanzamento dei lavori e con il saturarsi di spazi idonei all’installazione dei singoli cantieri”: “se tale tematica non verrà analizzata e studiata anticipatamente si avranno certamente risvolti negativi anche sulla sicurezza dei lavoratori”.

E laddove necessario, si ricorda che “la pianificazione generale di cantierizzazione dovrà prevedere:

Inoltre per garantire un livello di sicurezza minimo, dovrebbe essere garantita una “regia” comune anche in fase di esecuzione, “nel rispetto delle leggi specifiche di settore e dei singoli cronoprogrammi di cantiere”, “in modo da:

In questo modo, conclude il documento, si darebbe concreta attuazione:

Riguardo a questo tema il documento, oltre a presentare numerose schede prevenzionistiche di supporto al coordinatore della sicurezza, al progettista e alle imprese, fornisce varie informazioni sul contesto ambientale e sull’organizzazione del cantiere. (Fonte)