La gestione della sicurezza nei cantieri in Australia e in Italia differisce in vari aspetti, soprattutto per quanto riguarda la struttura e l’applicazione dei documenti obbligatori, il livello di complessità e la flessibilità delle normative.
Australia: Semplificazione e flessibilità
In Australia, la normativa sulla sicurezza sul lavoro è gestita principalmente da Safe Work Australia, un organo nazionale che sviluppa Model Codes of Practice. Questi codici sono linee guida pratiche che forniscono istruzioni chiare e specifiche su come operare in sicurezza in vari settori, inclusi i cantieri. Sebbene non siano leggi, il loro rispetto è essenziale per garantire la conformità con le normative locali. Le regioni australiane, come il Nuovo Galles del Sud o il Victoria, adottano le loro interpretazioni dei codici, ma l’idea di fondo rimane quella di promuovere una standardizzazione su base nazionale.
Uno dei documenti chiave utilizzati nei cantieri australiani è il Safe Work Method Statement (SWMS), obbligatorio per tutte le attività considerate ad alto rischio. Lo SWMS descrive in dettaglio i rischi specifici associati a un’attività, le misure di controllo adottate per mitigarli, e le attrezzature di sicurezza da impiegare. Questo documento è parte integrante di qualsiasi operazione ad alto rischio, come lavori in altezza, scavi o utilizzo di sostanze pericolose. Inoltre, l’utilizzo di piattaforme digitali come SafetyDocs permette alle aziende di accedere facilmente a modelli di documenti personalizzabili, riducendo il carico amministrativo.
Un altro aspetto distintivo del sistema australiano è la responsabilità assegnata al PCBU (Person Conducting a Business or Undertaking), che deve garantire che tutte le misure di sicurezza siano messe in atto correttamente e che i documenti di valutazione dei rischi siano aggiornati. Questo rende il processo meno centralizzato e consente una maggiore autonomia ai datori di lavoro per adattare i documenti alle specifiche necessità di ogni cantiere. La gestione della sicurezza in Australia è dunque più snella, rapida e adattabile rispetto a sistemi più burocratizzati.
Italia: Rigorosità e dettaglio normativo
In Italia, il quadro normativo è regolato principalmente dal D.Lgs. 81/2008, conosciuto come il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. Questo documento rappresenta una raccolta complessa di leggi, regolamenti e linee guida dettagliate per la gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro. Uno dei pilastri del sistema italiano è il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), che deve essere redatto per ogni cantiere e include una valutazione approfondita dei rischi. Oltre al PSC, è obbligatorio anche il DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze), che analizza i rischi derivanti dalle interferenze tra le attività svolte da più imprese all’interno dello stesso cantiere.
Questa attenzione alla personalizzazione dei documenti rende il sistema italiano molto rigoroso e dettagliato, ma anche più complesso da gestire. Ogni cantiere richiede una valutazione specifica dei rischi, e i documenti devono essere elaborati e aggiornati costantemente, il che implica un notevole impegno amministrativo per le imprese, soprattutto le più piccole.
Un altro elemento che distingue l’approccio italiano è la forte enfasi sulla responsabilità condivisa tra diverse figure professionali, come il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione (CSE) e il Datore di Lavoro. Queste figure hanno ruoli ben definiti nella gestione della sicurezza e nella stesura della documentazione, il che aumenta la complessità ma garantisce un controllo molto più rigido e sistematico.
Confronto e valutazione
L’approccio australiano, seppur più snello e flessibile, potrebbe risultare meno rigoroso nelle situazioni in cui i rischi sono particolarmente elevati. Tuttavia, il vantaggio della flessibilità e della velocità nella produzione dei documenti è innegabile, soprattutto per le imprese che devono gestire cantieri in diverse giurisdizioni regionali. Il PCBU ha la libertà di adattare le misure di sicurezza alle specifiche esigenze operative senza dover sottostare a un controllo centralizzato troppo rigido.
L’Italia, al contrario, con il suo approccio dettagliato e centralizzato, garantisce un livello di sicurezza più alto grazie alla documentazione approfondita e personalizzata, ma questo può rappresentare un ostacolo in termini di burocrazia. Le normative italiane sono spesso viste come eccessivamente complesse, richiedendo risorse e tempo che potrebbero essere destinati ad altre attività. Tuttavia, la maggiore attenzione alla prevenzione e alla sicurezza offre una protezione più solida contro gli incidenti, specialmente in settori altamente pericolosi.
In conclusione, la scelta tra i due sistemi dipende dalle priorità: la flessibilità e la velocità dell’approccio australiano sono ideali per progetti che richiedono adattamenti rapidi, mentre la rigorosità e il dettaglio del sistema italiano garantiscono un controllo più sicuro e approfondito, particolarmente adatto a contesti complessi o ad alto rischio
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