TERREMOTO: “Spesi quasi 7 mila euro al metro quadro per le casette di legno”

Il consigliere regionale del M5S fa i conti per alcuni insediamenti realizzati per ospitare i cittadini colpiti dal terremoto: “I costi sono tripli rispetto a quelli di normali appartamenti realizzabili o reperibili sul territorio”

Troppo? La domanda se l’è posta il consigliere regionale del M5S Peppe Giorgini in merito ai costi relativi alla realizzazione delle Sae (Soluzioni Abitative in Emergenza), ovvero le “casette di legno” che sono state sistemate, in questi ultimi mesi, per ospitare i cittadini costretti ad abbandonare le proprie case dopo il terremoto.

Il consigliere del M5S ha così presentato una interrogazione a risposta orale al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. Clicca qui per scaricare l’interrogazione originale CASETTE INTERROGAZIONEGIORGINI.

Oltre a sottolineare i “gravi ritardi” dell’operazione, Giorgini scrive che per la realizzazione delle sette casette a Bolognola si sia speso per “realizzare le sole opere di fondazione e delle urbanizzazioni 1,738.413,53 euro, quindi quasi 250 mila euro a casetta, ai quali vanno aggiunti i costi delle casette prefabbricate (1100 euro al metro quadrato) per un costo totale di oltre 6.200 euro al metro quadrato”. Mentre per le 30 “Sae” di San Paolo di Camerino l’importo delle opere di fondazione e urbanizzazione è pari ad euro 6,8 milioni (oltre 225 mila euro a casetta) per un costo compelissivo, compreso il costo della casetta, di 6.750 a metro quadro”.

Inoltre aggiunge che per nessuna “Sae si scende sotto ai 2.500 euro al metro quadrato”.

Chiede dunque Giorgini: “I costi totali delle casette in ogni area Sae; i costi totali, minimo, medio e massimo delle casette; se ritiene un esempio di buona amministrazione la realizzazione di abitazioni temporanee con tempi che in alcuni casi supereranno di gran lunga l’anno dall’evento calamitoso; se ritiene rispettato il principio di economicità, efficienza ed efficacia nella realizzazione di abitazioni temporanee con costi tripli rispetto alle abitazioni realizzabili o a quello reperibili sul libero mercato”. (Fonte)

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