Architettura – Cino Zucchi: L’Architetto che Invita alla Calma e All’Errore nell’Era dell’Architettura Contemporanea

Tra Ken Loach e Ėjzenštejn, dalla Tecnologia all’Impegno Etico: La Riflessione di Zucchi sullo Stato Attuale della Ricerca Architettonica

Cino Zucchi, noto architetto di fama internazionale, si interroga sul significato della ricerca in architettura nel contesto contemporaneo. Dal mainstream all’avanguardia, Zucchi esplora temi cruciali, dalla tecnologia all’impegno etico, offrendo una visione articolata sulla necessità di calma e della possibilità di commettere errori nel processo di ricerca.

Nel corso di un’intervista approfondita, Zucchi sottolinea la sfida del rumore di fondo e degli slogan vuoti che minacciano la qualità della riflessione culturale. Definisce l’architettura come una disciplina pragmatica, producendo manufatti che devono soddisfare una vasta gamma di bisogni e desideri. Tuttavia, Zucchi evita l’uso pubblicitario dei valori ambientali e inclusivi, temendo la confusione tra l’impegno etico individuale e l’efficacia tecnica delle azioni.

Parlando di temi cruciali del millennio come ambiente e inclusione, Zucchi enfatizza la necessità di trasformare valori consolidati in atti concreti senza cadere in affermazioni prive di fondamento scientifico. Afferma che la durata nel tempo e l’adattabilità degli edifici rimangono strategie efficaci per la salvaguardia ambientale.

Zucchi critica la superficialità mediatica che spesso premia l’apparenza rispetto alla sostanza, evidenziando la preferenza per la ricerca svolta in silenzio rispetto agli annunci pubblici. Sottolinea che, nell’arte e nell’architettura, la qualità e la profondità della ricerca spesso si manifestano in modo meno spettacolare rispetto all’attenzione mediatica che ricevono.

Affrontando il ruolo dell’innovazione tecnologica, Zucchi riflette sulla necessità che un nuovo mezzo trovi un linguaggio condiviso per diventare arte. Sottolinea l’importanza di comprendere il reale impatto di nuove tecnologie come l’Intelligenza Artificiale attraverso tempo e sperimentazione.

Parlando di design, Zucchi esalta l’approccio sperimentale dei designer italiani del secondo Dopoguerra come Gigi Caccia Dominioni e Vico Magistretti. Sottolinea l’importanza di un misto di sperimentalismo e consapevolezza dei codici sociali, offrendo un contributo significativo alla cultura del design.

Infine, Zucchi sottolinea che per condurre una ricerca seria, sono necessari tempo, silenzio e la libertà di commettere errori. Propone un’architettura “just-out-of-time”, prodotta in una temporanea interruzione della comunicazione e degli slogan, in grado di adattarsi e sopravvivere alle circostanze mutevoli nel tempo. Il suo intervento di restauro e rigenerazione della Cavallerizza Reale di Torino è citato come esempio di progetto che interpreta il passato in chiave contemporanea, donando nuova vita a edifici storici.

About Mario Ferraioli 4049 Articles
MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.