Bigazzi contro: “Prelievo sui dipendenti pubblici in smart working”

Polemiche sulle parole del neo presidente di Confindustria Firenze: “Hanno il posto sicuro e risparmiano soldi e tempo, aiutino chi è in difficoltà”

“Ci sono quattro milioni di dipendenti pubblici in smart working che nessuno controlla. Molti di loro, sostiene Ichino, è come se fossero in ferie che ora si vogliono prolungare fino al termine del 2020 ” , dice il neo presidente di Confindustria Firenze Maurizio Bigazzi. ” Sono persone che se ne stanno tranquillamente a casa, non rischiano il posto di lavoro, hanno più tempo libero e risparmiano i soldi del trasporto casa-lavoro. Mi ha fatto impressione vedere ieri alla tv un centro direzionale con uffici della PA a Napoli completamente vuoti. Lo Stato dovrebbe imporre a questi dipendenti pubblici un contributo di solidarietà del 3-4% sulla retribuzione a vantaggio di tanti lavoratori, famiglie e persone in grave difficoltà. In passato è toccato anche me, da dirigente in pensione, dover subire un prelievo forzoso di solidarietà, non vedo perché ora non debba capitare a queste persone privilegiate”.
Bigazzi, 80 anni, imprenditore nel settore della trasformazione alimentare eletto ieri al vertice di Via Valfonda col 99% dei voti, comincia il mandato col botto. Lui, esponente di una categoria in sofferenza per la pressione fiscale, una tassa in più la vorrebbe ma a carico dei dipendenti pubblici in lavoro agile. È la sua prima proposta da neo presidente di Confindustria. Non un debutto banale. Dall’ufficio stampa dell’associazione cercano di stemperare: “Non ce l’ha né con i dipendenti pubblici né con lo smart working, è che vede tanta più sofferenza nell’impiego privato ” . Ma Bigazzi non è uno che si nasconde. E provoca l’ira della segretaria cittadina della Cgil Paola Galgani: ” Parole inaccettabili quelle di Bigazzi, basta ritenere che lo smart working abbia minore valenza e dignità del lavoro in presenza, inaccettabile mettere nel mirino i lavoratori pubblici che sono vittime dei tagli economici”.

Da Bigazzi bordata anche per le banche. “Pure gli ultimi 50 miliardi dice – le banche li hanno ricevuti dalla Bce a tasso negativo del – 1%, li rivendono alle aziende a tassi positivi e con la garanzia dello Stato. Facile fare impresa bancaria così. Secondo me i tassi sono ancora alti. Come Confindustria Firenze – dice inoltre Bigazzi – ci proponiamo di svolgere un ruolo di rappresentanza forte nei confronti della politica e vareremo un manifesto da sottoporre ai candidati alla presidenza della Regione, lavoreremo per attrarre investimenti e far recuperare terreno al turismo, avere digitalizzazione, Università e scuole professionali all’altezza della domanda di lavoro specializzato. E infrastrutture, che non servono tanto a noi quanto allo sviluppo generale. Bisogna farle e farle subito. A Firenze c’è un miliardo e mezzo di investimenti che attende di essere speso, si è già perso troppo tempo, non solo con l’aeroporto ma anche con il sottopasso e le altre opere viarie. Perché, quanto a queste ultime, non si è approfittato del lockdown invece di andare ad intasare adesso le strade? Oggi in autostrada era tutto bloccato”.

Altre stoccate variamente indirizzate. “Lo Stato paghi i miliardi di debiti che ha con le aziende, ci tolga questa burocrazia insopportabile e ci dia una giustizia efficace. Il nuovo proprietario di Mukki Mastrolia lamenta le ingerenze della politica? Io dico che un industriale ha diritto di fare il proprio piano strategico e oltre non vado nel rispetto di una società quotata in Borsa”. Bigazzi, che ieri ha ricevuto il ” sincero in bocca al lupo” del sindaco Nardella, ha anche presentato la squadra dei vicepresidenti composta da Lapo Baroncelli, Giancarlo Carniani, Stefano Gabbrielli, Azzurra Morelli, Niccolò Moschini, Roberto Naldi, Alessandro Sordi, Paolo Sorrentino e Andrea Mortini. (Fonte)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.