ECONOMIA: La Peroni diventerà giapponese – pronta l’offerta miliardaria di Asahi

Il gruppo del Sol Levante è intenzionato a lanciare una proposta da 3,12 miliardi a SABMiller, per comprare il marchio italiano insieme a Grolsch. Continua l’attivismo nipponico oltreoceano: ultimi colpi ilFinancial Times e il whiskey Beam2-spec-Roma-5-Museo-Birra-Peroni-6

MILANO – Una delle bionde di origini italiane più famose al mondo potrebbe cambiare padrone, per finire sotto i colori del Sol Levante: il produttore giapponese di bevande Asahi Group Holdings avrebbge intenzione di presentare un’offerta per acquistare i marchi Peroni e Grolsch, di proprietà di SABMiller. Secondo quanto riporta il quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, la proposta ufficiale è attesa nell’arco della prossima settimana e da parte dell’acquirente ci sarebbe sul piatto una cifra massima di 400 miliardi di yen, poco più di 3,12 miliardi al cambio attuale.

Il gruppo Asahi – noto per l’omonima birra che probabilmente molti consumatori italiani hanno imparato a conoscere, visto che si è diffusa di pari passo con i ristoranti di sushi e cucina asiatica – potrebbe così mettere a segno la più grande acquisizione mai realizzata da una compagnia giapponese nel settore delle bevande. Supererebbe di una manciata di milioni l’acquisizione da parte di Kirin Holdings dell’australiana Lion Nathan, nel 2009.

Peroni, insieme alla Grolsch, è finita sul mercato da quando Anheuser Busch InBev ha trovato l’accordo con la SABMiller per l’acquisizione di quest’ultima: un piano da oltre 100 miliardi di dollari. La birra nata a Vigevano nel 1864, quando ancora si era nel Regno di Savoia, era entrata a far parte del gruppo sudafricano (SABMiller) ormai dal 2003. Per sfoltire l’immenso portafoglio che si crea con la fusione dei due colossi, il management si è messo subito alla ricerca di potenziali acquirenti. Nel piano ricostruito da Reuters, Peroni e Grolsch sono considerati due marchi piccoli ma “premium”, quindi appetibili dal mercato. ABInBev sarebbe disposta a sacrificarli per non incorrere in possibili questioni di concorrenza sul mercato europeo, dove il portafoglio di birre già include Corona e Stella Artois. Secondo le fonti dell’agenzia finanziaria, le trattative dovrebbero procedere a ritmo spedito per arrivare a un accordo già a inizio marzo. Le stesse fonti avevano indicato un potenziale valore di circa 1,8 miliardi di euro per i due marchi, sulla base di un ebitda (margine operativo lordo) compreso tra 120 e 150 milioni e multipli di valutazione di 12 volte lo stesso margine.

Le compagnie giapponesi, al di là della birra, confermano la loro dinamicità fuori dai confini nazionali. E’ appena il caso di ricordare che da pochi mesi la Nikkei, il maggior editore finanziario del Sol Levante, ha comprato il Financial Times in un’operazione da 1,3 miliardi di dollari. Di nuovo nelle bevande, Suntory ha preso il produttore di whiskey Beam inc. per la bellezza di 16 miliardi, nel 2014.(di Repubblica)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.