IMPRENDITORI : Il Declino degli Imprenditori Giovani in Italia: Un Ecosistema Imprenditoriale Inadatto

La narrativa affascinante dell’imprenditore che emerge dal nulla sembra aver perso il suo fascino, almeno agli occhi dei giovani italiani. Mentre figure imponenti come Silvio Berlusconi e Flavio Briatore, due super manager affermati, proseguono lungo il loro cammino di successo, i giovani imprenditori under 35 sembrano procedere su una traiettoria parallela che raramente incrocia quella dei veterani.

Le ragioni di questa divergenza possono essere molteplici: il mercato in evoluzione, una possibile mancanza di spirito imprenditoriale, o un mix di entrambi. Tuttavia, il dato oggettivo è che nel 2022, il numero di aziende con titolari o soci al di sotto dei 35 anni è diminuito del 3,4%. Ciò si traduce in una perdita di 15.800 imprese giovani rispetto al 2021, e addirittura 38.800 in meno rispetto al 2019, una diminuzione del 10%.

Secondo i dati forniti da Infocamere-Unioncamere, solo il Trentino Alto Adige sfoggia un saldo positivo, mentre tutte le altre regioni italiane hanno registrato un calo significativo nel numero di aziende under 35. Questa tendenza è evidente in tutto il paese, dalla diminuzione del 1,5% nel Piemonte al crollo del 4,7% in Liguria, fino a un significativo -11,8% in Sicilia e persino -13% in Calabria.

Dall’estremo Nord al profondo Sud, i numeri, sebbene variabili, seguono uno schema comune. In particolare, il settore del commercio ha registrato uno dei cali più marcati tra il 2011 e il 2020, con una diminuzione del 25% delle imprese under 35. Questo declino può essere attribuito in parte al fatto che il commercio è un settore in cui le aggregazioni e la presenza di piattaforme globali hanno creato vantaggi competitivi spesso insormontabili per i giovani imprenditori che entrano in questo mercato, come spiega Andrea Colzani, presidente dei Giovani imprenditori di Confcommercio.

La pandemia ha svolto un ruolo cruciale in questa tendenza. Spingendo i giovani a utilizzare il web come leva per la crescita, ha innescato una prospettiva pro-tecnologica tra gli imprenditori in erba, incoraggiandoli a individuare e capitalizzare sui nuovi trend.

Nonostante ciò, alcune iniziative governative mirano a rendere più agevoli le aperture di nuove imprese, come il via libera alle Srl semplificate tramite videocall sulla nuova piattaforma dei notai. Tuttavia, i dati rimangono allarmanti.

Benedetto Delle Site, presidente del Movimento Giovani dell’Ucid, l’associazione dei manager e imprenditori cattolici, fa notare: “Il 2019 è stato anche l’anno del reddito di cittadinanza, una misura che, se in molti casi ha efficacemente contrastato la povertà e l’esclusione sociale, è stata accompagnata da un messaggio culturale pericoloso: che anche persone giovani, in buona salute e capaci di lavorare, potessero fare affidamento su un reddito statale garantito anziché cimentarsi nella sfida di cercare o creare la propria occupazione, sfruttando le proprie abilità.”

L’Italia, quindi, continua a rappresentare un ecosistema ostile per i giovani imprenditori che osano intraprendere una via imprenditoriale, con costi fissi, pressione fiscale, burocrazia e sistema educativo ancora lontani dalle esigenze del mondo economico e produttivo.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.