PREVIDENZA: Equitalia pignora tutti i contributi previdenziali senza limiti

Il-2015-delle-professioni-tecnicheAndare un giorno in pensione e scoprire che non c’è nessun assegno per il proprio futuro, perché tutti i contributi previdenziali sono stati, nel frattempo, pignorati e prelevati daEquitalia. Una situazione paradossale, uno scherzo, forse un errore di qualche computer: e invece no! Tutto è reale. Succede in Italia, uno Stato dove anche l’illecito più evidente può avvenire alla luce del sole quando a compierlo è il fisco o la pubblica amministrazione.

Equitalia fa spallucce e non intende tornare indietro e ammettere di aver aggirato la legge nel momento in cui ha pignorato tutti i contributi previdenziali versati da un professionista. Il caso è avvenuto in Sardegna e vittima è un geometra moroso di qualche cartella. Equitalia, così, esegue il pignoramento presso terzirivolgendosi alla Cassa di previdenza (in qualità di debitore del debitore): le ordina di versarle (entro i consueti 60 giorni dal pignoramento) tutte le somme che, fino ad allora, il professionista ha versato a titolo di contributi per la futura pensione.

Il ragionamento che fa Equitalia è tanto semplice quanto errato: l’ente pensionistico, nel momento in cui riceve gli annuali contributi dal lavoratore, è suo debitore (in quanto, un giorno, dovrà restituirglieli sotto forma di pensione): proprio come lo è il datore di lavoro (debitore degli stipendi) o la banca (debitrice delle somme versate in conto).

Insomma, in questo modo Equitalia riesce a pignorare tutte le somme versate per i contributi, al 100%, superando gli attuali limiti di legge che, per quanto riguarda il pignoramento di stipendi o pensioni, prevede che:

– per gli emolumenti o pensioni fino a 2.500 euro mensili il tetto pignorabile è pari a 1/10 decimo (ossia 250 euro al mese);

– per gli emolumenti o pensioni tra i 2.500 e i 5.000 euro mensili la soglia pignorabile è 1/7;

– per gli emolumenti o pensioni superiori a 5.000 euro mensili, il tetto pignorabile è (così come nei pignoramenti effettuati da privati) 1/5.

Equitalia, invece, con il suddetto ragionamento, tenta di superare tali limiti e di pignorare il 100% della pensione. Insomma: tutto e subito!

Peraltro all’ente pensionistico (nel caso di specie, la Cassa di previdenza) non è dato obiettare alcunché perché esso è tenuto a obbedire all’intimazione contenuta nell’atto di pignoramento e a versare a Equitalia le somme pignorate, fino a concorrenza del credito per cui si procede.

A nulla servono le istanze del contribuente e i ricorsi in autotutela, credendo che ci sia stato un errore. Macché: “Se vuoi, facci causa” è questa la sostanza della risposta data da Equitalia al povero contribuente che, pertanto, sarà costretto a munirsi di un avvocato e a tentare di convincere un giudice che quanto fatto da Equitalia è illegittimo!

Equitalia ha fatto con la Cassa di Previdenza quello che fa di norma con le banche: pignorare e farsi accreditare il 100% delle somme depositate dal contribuente, a prescindere dalla natura delle stesse (se, cioè, derivanti solo da crediti pensionistici o di lavoro dipendente). Un disallineamento della normativa che aveva portato ad adottare, nel cosiddetto “Decreto del Fare”, la norma in base alla quale, in presenza di somme dovute a titolo di stipendi o altre indennità relative al rapporto di lavoro (pensione inclusa), accreditate sul c/c intestato al debitore, non è pignorabile l’ultimo emolumento affluito su tale conto (che resta, pertanto, nella piena disponibilità del correntista).

Nell’aprile 2013 l’Agente per la riscossione ha poi deciso di risolvere la situazione con una prassi a favore del contribuente (ma, proprio perché non proveniente da una legge ma da una circolare interna, non può essere azionata davanti al giudice): in base a tale documento,Equitalia si impegna a non procedere più al pignoramento diretto del conto, ma di attivarlo solo dopo aver effettuato il pignoramento presso il datore di lavoro e/o l’ente pensionistico, e soltanto per i redditi da stipendio/pensione pari ad almeno 5 mila euro mensili (al netto della trattenuta già operata alla fonte). In verità sono già numerose le segnalazioni secondo cui tale circolare non sarebbe stata rispettata. (FONTE: laleggepertutti)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.