SOCIAL: Facebook è ossessionato dal sesso… meglio un razzista che un seno nudo

Una donna in topless. E un uomo che richiama l’antisemitismo nazista. Cosa fa più scandalo? Per il social network, ad essere offensiva è la donna. Un fotografo lancia la provocazione. E scoppiano le polemiche

Facebook è ossessionato dal sesso: meglio un razzista che un seno nudo

Una donna a seno nudo. E un uomo che tiene in mano un cartello razzista. Cos’è più offensivo, così offensivo da meritare la mannaia della censura? Per Facebook, a offendere il comune senso del pudore sono le tette: e la foto sparisce dal social per colpa del nudo, e senza una parola verso la scritta anti-immigrati.

Che il social americano abbia più paura di ogni possibile allusione sessuale del razzismo, che sia pronto a far sparire la foto di una neonata senza reggiseno ma lasci circolare le peggiori istigazioni all’odio razziale, è cosa nota da tempo. Ma torna d’attualità grazie alla riuscitissima provocazione di un fotografo tedesco. Che ha teso un tranello. Nel quale Facebook è prontamente cascato.

Olli Waldhauer ha postato una foto di due personaggi. “Una di queste due persone viola le regole di Facebook: quale, secondo voi?”, dice la didascalia. A sinistra, una donna in topless. A destra un uomo, vestito e seduto in poltrona, che regge un cartello con scritto: «Non comprate dai kanaki”. Un cartello che richiama pagine di antisemitismo naziste (e anche fasciste, diremmo noi), aggiornate però al razzismo tedesco di oggi, visto che ” kanake ” è uno dei soprannomi dispregiativi riservati agli immigrati turchi e mediorientali.

La foto è stata condivisa migliaia di volte, e ogni volta nel giro di qualche ora è sparita, caduta sotto la mannaia della censura. «Ma io voglio che Facebook la censuri per colpa del cartello, non per la donna nuda», ha spiegato Waldhauer. E la polemica è tracimata, invadendo twitter (attraverso l’hashtag#nippelstatthetze , “tette, non razzismo”), la rete e alla fine anche i giornali, da Le Monde a L’Express .

L’ossessione di Facebook per il sesso e l’eccessiva tolleranza verso l’odio razzista sono problemi di tutto il mondo, ma nella Germania che ha (almeno in parte) aperto le frontiere ai migranti stanno diventando un problema sempre più scottante. A fine agosto il ministro della Giustizia, Heiko Maas, aveva chiesto a Facebook più severità nell’applicare il suo codice interno, che dovrebbe cancellare tutti i messaggi razzisti. E a settembre Facebook Germania aveva accettato di rendere più stringenti i controlli, annunciando anche un possibile accordo con un organismo di controllo dei testi.

Intanto Olli Waldhauer si gode il successo della provocazione ma è già al lavoro su un altro progetto. E posta foto di berlinesi musulmani, lanciando l’hashtag #IAmNotATerrorist. A scanso di equivoci, la prima modella del nuovo progetto è vestita. E non porta il chador.

DI ANGIOLA CODACCI-PISANELLI

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.