Un’inaspettata riflessione sul futuro del Parlamento arriva dall’onorevole Paolo Emilio Russo, il quale si chiede se un giorno vedremo avatars al posto dei deputati e senatori tradizionali, pronti a svolgere le loro mansioni quotidiane, dichiarare in televisione e lavorare nelle Commissioni. Russo lancia questa provocatoria idea attraverso il suo profilo Instagram, presentando il suo “clone digitale” in un video apparentemente girato dal suo scranno a Montecitorio.
Con un tocco di ironia, l’esponente di Forza Italia mostra il suo avatar e spiega di averlo creato in pochi minuti con un semplice programma di intelligenza artificiale. L’avatar sarà utilizzato sporadicamente per la lettura dei suoi comunicati, un’innovazione che potrebbe prefigurare scenari inediti nella comunicazione politica.
Tuttavia, Russo avverte sui possibili rischi derivanti dall’uso improprio dell’intelligenza artificiale in politica. Sottolinea la necessità di regole chiare e di una maggiore attenzione, poiché il rapido sviluppo tecnologico potrebbe rendere difficile distinguere la realtà da un avatar. In un breve saluto virtuale, il clone di Russo sottolinea che, in un prossimo futuro, la ricostruzione elettronica potrebbe rendere indistinguibili facce e voci autentiche da quelle create artificialmente.
Questa suggestione, sebbene presentata con toni leggeri, solleva questioni importanti sulla sicurezza e l’autenticità nella comunicazione politica, aprendo un dibattito su come regolamentare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei contesti istituzionali.
