ACCADDE OGGI – Il Naufragio della Costa Concordia: Dieci Anni Dopo – Una Cronaca Dettagliata della Tragedia

Il 13 gennaio 2012, alle 21:45, la Costa Concordia, elegante nave da crociera, precipitava nei pressi dell’Isola del Giglio, segnando un tragico capitolo nella storia marittima. A bordo, l’ex comandante Francesco Schettino, successivamente condannato per omicidio colposo plurimo, naufragio colposo, lesioni colpose plurime, abbandono della nave e false comunicazioni.

La nave, partita dal porto di Civitavecchia per un itinerario “Profumo d’agrumi,” colpì gli scogli noti come “Le Scole,” causando una falla di 35 metri sul lato sinistro della carena. In quella tragica notte persero la vita 32 passeggeri, mentre l’ex comandante Schettino veniva condannato a 16 anni di reclusione.

L’incidente provocò sconcerto a livello mondiale, alimentato dalla dinamica dei fatti, dalle dimensioni umane ed ecologiche del disastro, e dall’abbandono della nave, ampiamente contestato dalla pubblica opinione. Le intercettazioni delle conversazioni tra Schettino e il capo della sezione operativa della Capitaneria di porto di Livorno, Gregorio De Falco, suscitarono ulteriori polemiche.

Attualmente detenuto nel carcere di Rebibbia, Schettino potrà richiedere misure alternative alla prigione nel maggio del 2022, dopo aver scontato un terzo della sua pena. Nel 2018, ha chiesto la revisione del processo alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, un verdetto ancora in attesa.

La ricostruzione della notte del disastro e il recupero della nave rappresentarono sfide monumentali per la giustizia italiana. I resti della Costa Concordia furono definitivamente smaltiti il 7 luglio 2017 da Genova Industrie Navali.

L’inchino eseguito dal comandante Schettino e l’impatto con gli scogli avviarono una catena di eventi inarrestabile. La nave, progettata per resistere con due compartimenti allagati, affondò rapidamente quando l’acqua invase i compartimenti 4,5,6 e 7. L’ordine di evacuazione arrivò tardi, e l’equipaggio lottò per gestire la situazione. Nel caos, i passeggeri si affollarono sulle lance di salvataggio, mentre Schettino abbandonò la nave prima che tutti fossero in salvo.

Dayana Arlotti, la vittima più giovane del naufragio

Il processo di soccorso fu altrettanto caotico. Le comunicazioni con la Capitaneria di Porto furono problematiche, e la mancanza di coordinamento portò a un salvataggio frammentato. Alla fine, 32 persone persero la vita, tra cui Dayana Arlotti, una bambina di 5 anni, e il musicista Giuseppe Girolamo, che cedette il suo posto su una scialuppa di salvataggio.

Il recupero della nave richiese un impegno titanico. Le operazioni durarono un milione di ore, coinvolgendo 350 addetti e 78 aziende. Il 90% dei materiali fu recuperato, ma il timore di un disastro ambientale portò allo svuotamento dei serbatoi contenenti 2400 tonnellate di olio combustibile.

Il disastro della Costa Concordia ha lasciato un segno indelebile. Dieci anni dopo, il naufrago Ernesto Carusotti ottiene un risarcimento di circa 92.700 euro da Costa Crociere, riconosciuto colpevole di danni patrimoniali e non patrimoniali dovuti allo stress post-traumatico subito dal naufrago.

Dieci anni dopo quella tragica notte, il naufragio della Costa Concordia continua a rimanere vivo nei ricordi di coloro che ne sono stati coinvolti e nella memoria collettiva di un mondo che non dimentica.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.