ECONOMIA e TECNOLOGIA – Il Futuro del Lavoro: Bill Gates e la Rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale

Il visionario fondatore di Microsoft, Bill Gates, ha lanciato un audace pronostico sul futuro del lavoro: solo tre giorni di lavoro a settimana, grazie all’intelligenza artificiale (IA). Tuttavia, i primi segnali sul campo non sembrano confermare questa utopia lavorativa.

Gates, rinomato per le sue previsioni che spesso si avverano, ha esposto la sua visione durante un’intervista al programma “What Now?” di Trevor Noah il 21 novembre. Immagina un futuro in cui le persone non dovranno più sottostare a giornate lavorative estenuanti, grazie a macchine in grado di produrre cibo e svolgere altre mansioni. Tuttavia, i primi esperimenti in questo ambito sollevano delle domande sulla fattibilità di questa prospettiva.

Già oggi, l’IA sta cambiando il panorama lavorativo, ma non necessariamente in modo positivo. Aziende come la Bluefocus Intelligent Communications Group Co. in Cina stanno licenziando copywriter per sostituirli con chatbot, mentre il CEO di IBM, Arvind Krishna, prevede che circa il 30% dei ruoli di back-office potrebbe essere sostituito dall’IA.

Secondo Gates, l’IA cambierà radicalmente il modo in cui lavoriamo, apprendiamo, viaggiamo, riceviamo assistenza sanitaria e comuniciamo. Settori interi si adatteranno a questa nuova realtà, e le aziende si distingueranno per la loro capacità di sfruttare appieno questa tecnologia rivoluzionaria.

Non è solo Gates a scommettere su questa trasformazione. Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, prevede che l’IA rivoluzionerà la settimana lavorativa, con un futuro in cui i nostri figli potrebbero vivere fino a 100 anni e lavorare solo tre giorni e mezzo a settimana.

Tuttavia, mentre si prospetta un futuro di orari più leggeri e maggiore automazione, ci sono anche segnali preoccupanti. Goldman Sachs ha stimato che l’IA potrebbe sostituire 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno, mentre l’Università della Pennsylvania prevede che le tecnologie GPT avranno un impatto sull’80% delle persone, modificando ritmi e competenze richieste.

Un rapporto del Consiglio per il commercio e la tecnologia USA-UE mette in guardia sul potenziale impatto dell’IA, esponendo ampie nuove fasce della forza lavoro a potenziali interruzioni. La differenza cruciale rispetto alle innovazioni del passato è l’effetto sull’attività non di routine.

Il segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), Mathias Cormann, ha sfatato alcune previsioni ottimistiche, sottolineando che l’intensità del lavoro è aumentata con l’adozione dell’IA, senza un significativo impatto sui salari.

I lavoratori, secondo Ivana Saula, direttrice dell’Associazione internazionale dei macchinisti e dei lavoratori aerospaziali, si sentono “cavie” usate per testare l’IA. Saula sostiene che l’implementazione di nuovi strumenti tecnologici ha aggiunto pressione e allungato il flusso di lavoro quotidiano, rendendo il lavoro più pensante e richiedendo maggiore consapevolezza da parte dei dirigenti sulle sfide che i dipendenti affrontano quotidianamente.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.