IMPRENDITORI : La sfida delle imprese nel valorizzare il proprio patrimonio aziendale

Nelle recenti discussioni con esperti del settore, imprenditori hanno affrontato un importante interrogativo: come valorizzare al meglio la propria azienda? L’emergere di nuove dinamiche di mercato richiede un cambiamento radicale, ponendo l’accento sulla ricostruzione del valore aziendale attraverso la valorizzazione di aspetti trascurati fino ad oggi.

“Quanto vale la mia azienda? So valorizzare la mia azienda?” sono domande apparentemente semplici ma che nascondono una complessità notevole. Queste questioni sono state discusse in un incontro tenutosi martedì 24 ottobre al Golf Brianza Country Club, con la partecipazione degli esperti di Naxa, una digital communication agency, Ekko, una società di consulenza strategica, e lo Studio BM di Commercialisti e revisori. Il professor Luca Vivanti, docente di Neuromarketing al Politecnico di Milano e Torino, ha introdotto il tema.

Secondo il professor Vivanti, basandosi su una ricerca Nielsen, l’80% dei nuovi prodotti introdotti ogni anno sul mercato globale non supera i 12 mesi di vita a causa della mancanza di interesse da parte dei consumatori. Inoltre, il 67% della pubblicità attuale non riesce a catturare l’interesse del consumatore in modo efficace.

“Questi prodotti destinati a fallire comportano uno spreco di risorse enorme, pari a 750 miliardi di euro all’anno a livello mondiale”, ha evidenziato il professor Vivanti. Pertanto, le aziende devono affrontare un cambiamento radicale, adottando nuovi approcci, strategie e modalità di comunicazione che favoriscano la sostenibilità, sia dal punto di vista ecologico che economico.

Ma da dove iniziare questo processo di cambiamento e cosa devono fare le piccole e medie imprese (PMI) per rimanere competitive in un mercato in continua evoluzione?

Secondo Giorgio Pinto, manager di Ekko, il focus deve spostarsi dal mero fatturato al patrimonio aziendale, seguendo quattro passaggi chiave:

  1. Identificazione degli asset potenziali e esistenti da valorizzare.
  2. Scelta degli asset prioritari per la pianificazione di azioni mirate.
  3. Sviluppo e intervento operativo sugli asset identificati.
  4. Messa in evidenza del valore appena generato all’interno dello stato patrimoniale dell’azienda.

L’obiettivo è progettare il futuro dell’azienda, basandosi su dati concreti. Paolo Sirtori, Presidente e Innovation Manager di Naxa, sottolinea che le PMI devono adattarsi rapidamente alle evoluzioni tecnologiche e globali. Devono anche differenziarsi dai loro concorrenti e investire nella loro azienda a medio-lungo termine per garantire la sopravvivenza nel mercato in rapida evoluzione.

Tuttavia, il percorso di valorizzazione aziendale raramente può essere intrapreso da sole, e spesso richiede il supporto di consulenti specializzati, a seconda delle specifiche esigenze dell’azienda, che vanno dalla comunicazione alle nuove tecnologie fino agli strumenti finanziari. La valorizzazione dell’azienda può derivare non solo da prodotti innovativi, ma anche dalle ore di lavoro investite per svilupparli.

In conclusione, il tradizionale modello di gestione delle imprese familiari non è più sufficiente, e le PMI devono adottare un approccio strategico di rafforzamento patrimoniale per valorizzare tutti gli asset, sia tangibili che intangibili.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.