EDILIZIA: CALCE. NEL TEMPO ASSORBE LA CO2

Pietra, acqua e fuoco … Da Vitruvio ai giorni nostri, tutte le virtù del materiale naturale che vince il tempo

BioEcoGeo_calce

Pietra, acqua, fuoco e tempo: eccola la ricetta per intonaci resistenti, in grado di garantire ambienti sani e naturalmente privi di umidità. La calce, ottenuta dalla cottura della pietra, ha alle spalle una lunga storia che parte addirittura dalle prime abitazioni note all’umanità, costruite in argilla, ma, per le sue caratteristiche di materiale naturale per eccellenza, rappresenta sempre di più il futuro. Naturale è il processo di lavorazione e naturale il ciclo di vita della calce che, una volta applicata sui muri sia esterni che interni, per una reazione chimica di superficie è in grado nel tempo di assorbire la CO₂  emessa nella fase di cottura dei ciottoli da cui ha avvio il processo di lavorazione.
La realizzazione del grassello di calce, base di tutti gli stucchi, intonaci e pitture detti comunemente “alla calce”, è lungo e complesso. I ciottoli di fiume vengono cotti lentamente in altoforno per circa una settimana. Durante questa fase, il carbonato di calcio e il carbonato di magnesio si liberano dell’anidride carbonica in essi contenuta e la pietra perde fino a un terzo del suo peso. La calce viva ottenuta viene poi spenta con l’utilizzo di acqua. L’ultima fase per ottenere un buon grassello di calce, dall’aspetto pastoso, è la stagionatura, che avviene in buche a cielo aperto fino a 24 mesi. Il risultato finale è una base per una serie di prodotti caratterizzati nell’applicazione da una tonalità non uniforme, piacevolmente vellutata, simile alle superfici antiche, e allo stesso tempo permeabile al vapore, lucente e estremamente resistente nel tempo. A completare la perfetta sostenibilità del prodotto, la reazione chimica che sottrae CO₂ e vapore acqueo all’ambiente.
«L’uso della calce ricavata dai ciottoli di fiume è un tipo di decorazione usata fin dalla notte dei tempi – spiega Maurizio Crasso responsabile della divisione Sandtex di Harpo, una delle poche aziende che in Italia ha deciso di puntare su questo materiale naturale – Grazie alla passione e alla dedizione di alcuni professionisti, è ancora oggi disponibile nel pieno rispetto della tradizione edilizia e decorativa italiana, basti pensare all’uso che se ne fece sia durante l’Impero romano che nel Rinascimento. Particolarità di questi stucchi e il loro essere completamente privi di agenti chimici». (FONTE: bioecogeo)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.