SCIENZA – Il Nuovo Volto del Negazionismo Climatico: L’Infiltrazione Cinica tra i Giovani e le Piattaforme Digitali

Un recente studio condotto nel Regno Unito rivela un’evoluzione significativa nel panorama del negazionismo climatico, evidenziando un passaggio dalle “vecchie” forme di negazione alle più sofisticate “nuove negazioni”. In particolare, il fenomeno coinvolge la generazione più giovane, con bufale diffuse su auto elettriche e pompe di calore, alimentate da una crescente diffidenza verso la narrazione scientifica sulla crisi climatica.

Il report, intitolato “The new climate denial” e pubblicato il 16 gennaio dal Center for countering digital house (Ccdh), sottolinea come la propaganda negazionista abbia mutato il suo focus, passando dal negare il collasso climatico al mettere in discussione le soluzioni proposte dalla scienza per contrastare il riscaldamento globale.

Secondo il Ccdh, la maggior parte dei video negazionisti su YouTube diffonde l’idea che le soluzioni climatiche siano inefficaci, minando la fiducia nella scienza climatica e nel movimento climatico. Un dato preoccupante emerge dalla fascia di età tra i 13 e i 17 anni, dove il 37% dei giovani che utilizzano YouTube manifesta scetticismo nei confronti della narrazione scientifica sul clima.

I ricercatori hanno analizzato un dataset di 12.058 video correlati al clima pubblicati su YouTube in un periodo di quasi sei anni, rilevando un aumento significativo della presenza di contenuti che denigrano le soluzioni scientifiche proposte. Inoltre, un sondaggio condotto da “Survation” ha evidenziato che il 31% degli adolescenti nel Regno Unito ritiene che il cambiamento climatico venga esagerato, un dato che aumenta al 37% tra coloro che utilizzano la piattaforma per più di quattro ore al giorno.

Il rapporto mette in luce il passaggio dalla “vecchia negazione” alla “nuova negazione”, evidenziando come questa mentalità si sia infiltrata anche nella politica britannica, con politici di destra che contestano l’attuabilità e il costo degli obiettivi di neutralità climatica, così come l’efficacia di tecnologie come auto elettriche e pompe di calore.

Tra i canali YouTube che promuovono fake news climatiche, il rapporto cita Blazetv (1,92 milioni di iscritti), Prageru (3,21 milioni di iscritti) e il canale personale di Jordan Peterson (7,64 milioni di iscritti).

Il CEO del Ccdh, Imran Ahmed, sottolinea la responsabilità delle piattaforme digitali nel contrastare la diffusione di contenuti che minano la fiducia nella lotta al cambiamento climatico, affermando che “è ipocrita per le aziende di social media affermare di essere ecologiche e poi monetizzare con le bugie sul clima”. L’appello finale è a favore di un rifiuto da parte delle piattaforme digitali nel diffondere contenuti che compromettono la fiducia nella capacità umana di affrontare la sfida più urgente del nostro tempo: il cambiamento climatico.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.