Truffa colossale on line sul coronavirus: mascherine pagate da farmacie e Comuni e mai recapitate

Mezzo milione di mascherine vendute on line e mai recapitate. Una truffa milionaria, che ha colpito oltre 200 farmacisti, oltre a decine di medici e infermieri. E a due Comuni: Santhià (Vercelli) e Terranova di Pollino (Potenza).

Sono stati i «baschi verdi» della Guardia di Finanza a scoprire l’inganno, appena prima che l’ideatore potesse truffare il governo svizzero, con una fornitura “fantasma” da 20 milioni di mascherine. Quando i militari sono arrivati nella sua azienda, l’unica mascherina trovata era sul viso del commerciante.

Molti avevano già denunciato la truffa, ma soltanto dopo aver creduto a lungo nella buona fede del venditore. Quando la merce non arrivava, lui aveva pronta la giustificazione: «Il cargo è all’aeroporto di Caselle, arriverà tra qualche giorno, abbiate pazienza».

L’indagine (coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo e dal pm Alessandro Aghemo) prosegue per individuare eventuali altri acquirenti. Ma soprattutto, per riuscire a «congelare» i conti correnti dove il commerciante aveva indirizzato i pagamenti dei clienti. Al momento, i militari hanno accertato un incasso di un milione di euro.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.