Boom di cantieri e aziende improvvisate: così muoiono gli edili

Lunch atop a skyscraper è stata scattata il 20 settembre del 1932 a New York, ma fu pubblicata il 2 ottobre di quell'anno. Non si sa chi fu l'autore del fortunato scatto né i nomi della maggior parte degli operai.

L’effetto perverso dei bonus: nel 2021 delle costruzioni 98 decessi e +14% di incidenti. Accordo sulla pensione anticipata con 32 anni di contributi. Ma Damiano: “Non basta”

Ci sono coincidenze temporali che fotografano la lontananza tra politica e vita reale. Più o meno nelle stesse ore della tragedia di Torino e, comunque, in concomitanza con gli oltre tre morti sul lavoro di media al giorno, in Parlamento si faceva un mezzo passo indietro, dopo averne fatto uno in avanti, per la sicurezza e la dignità del lavoro. Proprio per gli edili, cioè per tutti i colleghi di Filippo, Marco e Roberto con le vite spezzate dal crollo della gru. O di Vittorio, morto giovedì a 59 anni cadendo da un’impalcatura a Ischia.

Come vedremo, a perdere la vita sono soprattutto muratori over 60 e, dunque, c’era l’idea, formulata in un emendamento della maggioranza, di inserire nella manovra la riduzione da 36 a 30 degli anni di contributi necessari a un lavoratore dell’edilizia per la pensione anticipata. Ma tra logiche partitiche, veti e contro-veti, risparmi da trovare, l’ultima versione dell’emendamento fissa quella soglia più in basso, a 32 anni. “Una limitazione dell’efficacia che è segnale di disattenzione verso il Paese reale”, dice Cesare Damiano, ex ministro e autore della proposta in qualità di presidente della Commissione governativa sui lavori gravosi.

“Basta andare in camera di commercio e iscriversi come costruttore edile, avendo null’altro che un ufficio e un telefono. Imprese nate dal nulla, non in grado di far fronte alle minime prescrizioni normative sulla sicurezza”, racconta Gabriele Buia, presidente dell’Ance, l’associazione delle imprese edili, svelando il “lato oscuro” dei bonus sui lavori edilizi. Incentivi che hanno garantito una forte ripresa dell’attività del settore (i dati Enea di novembre parlano di 57 mila lavori certificati e 10 miliardi di investimenti portati a detrazione), trainata in particolare dal bonus del 110%, ma anche un aumento esponenziale degli incidenti.

Nei primi 10 mesi del 2021 le denunce all’Inail per infortuni nel comparto “costruzioni” sono state 24.049 contro le 20.703 dello stesso periodo del 2020 (dunque +14%), mentre le morti sono passate da 94 a 98.

Un balzo nel settore che già detiene la triste leadership del “crimine di pace” degli incidenti sul lavoro: al secondo posto dei decessi c’è il “trasporto e magazzinaggio” con 81 casi, mentre per le denunce di incidente solo “sanità e assistenza sociale”, ovviamente per l’emergenza Covid, ne registrano di più (32.755), insieme a “riparazione autoveicoli e motocicli” (24.851). “Oltre nove imprese edili su dieci controllate sono irregolari”, sottolinea il capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Bruno Giordano.

E Antonio Mattio, presidente del collegio costruttori di Torino, sottolinea come “bonus, econbonus, sismabonus, superbonus dovrebbero avere una prospettiva di almeno cinque anni, magari con una percentuale inferiore al 110 o al 90%, ma chiara e che permetta a chi vuole fare i lavori e a alle imprese di programmare”.

La “Spoon River” degli incidenti racconta che le vittime sono soprattutto over 60, età problematica per chi si arrampica sui ponteggi. Questo perché la tradizionale discontinuità contributiva dei lavoratori del settore e il consistente peso del nero rendono sempre più lontana nel tempo la possibilità di andare in pensione o, in alternativa, producono assegni previdenziali talmente bassi da costringere gli “operai-pensionati” a lavorare ancora. Un’emergenza nell’emergenza per la quale Damiano, appunto, ha chiesto di abbassare da 36 a 30 gli anni di contributi minimi per l’Ape sociale.

Proposta prima accolta e ora ridimensionata da governo e maggioranza. “Negli anni Sessanta – dice Damiano – l’Italia conobbe un altro boom economico, analogo all’attuale. Il prezzo pagato all’epoca fu di undici morti sul lavoro al giorno: vogliamo ripetere l’esperienza?”. Il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul lavoro, Gianclaudio Bressa, sottolinea come il contratto degli edili “preveda una formazione obbligatoria che andrebbe garantita a chiunque lavori in un cantiere. Dunque anche figure collegate all’edilizia, dal piastrellista all’imbianchino”.

A metà novembre i lavoratori edili erano scesi in piazza a Roma per la manifestazione nazionale organizzata dai sindacati: l’ennesimo urlo di dolore caduto nel vuoto della politica. Nel frattempo il “crimine di pace” ha continuato, inesorabile, ad avanzare.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.