Cina, esplosioni a Tianjin: paura chimica, scatta l’evacuazione

Il bilancio dei morti è salito a 104, la rabbia dei familiari dei pompieri scomparsi

Le autorita’ cinesi hanno ordinato oggi l’ evacuazione di tutti coloro che si trovano nel raggio di tre km dal luogo dove si e’ verificata l’ esplosione che ha causato la morte di 104 persone a Tianjin, nel nord della Cina. Non sono state fornite spiegazioni ma secondo alcuni media cinesi nella zona dell’ esplosione l’ aria e’ inquinata da una forte quantita’ di cianuro di sodio, sostanza che si incendia a contatto con l’acqua. La presenza di questo e di altre sostanze chimiche velenose nel magazzino nel quale si e’ verificata l’ esplosione era stata denunciata da Greenpeace Asia e da alcuni mezzi d’ informazione. Intanto, nella zona continuano i roghi e sono state avvertite anche alcune esplosioni. Si teme che il bilancio delle vittime possa aumentare nelle prossime ore, dato che centinaia di persone sono ancora ricoverate negli ospedali della città’. La polizia e reparti dell’ esercito controllano l’ accesso alla zona dell’ esplosione ed elicotteri la sorvolano in continuazione. Intanto, familiari dei vigili del fuoco dispersi dopo le esplosioni e l’incendio hanno interrotto una conferenza stampa delle autorità, chiedendo notizie dei propri cari. I funzionari avevano appena comunicato che il bilancio delle vittime è salito a 85, tra cui 21 pompieri. Altri pompieri sono considerati ancora dispersi. Un totale di 720 persone sono rimaste ferite nella serie di esplosioni iniziate con un incendio in un magazzino di container.

Tianjin, paura chimica, scatta evacuazione © AP

Le autorita’ cinesi hanno ordinato oggi l’ evacuazione di tutti coloro che si trovano nel raggio di tre km dal luogo dove si e’ verificata l’ esplosione che ha causato la morte di 104 persone a Tianjin, nel nord della Cina. Non sono state fornite spiegazioni ma secondo alcuni media cinesi nella zona dell’ esplosione l’ aria e’ inquinata da una forte quantita’ di cianuro di sodio, sostanza che si incendia a contatto con l’acqua. La presenza di questo e di altre sostanze chimiche velenose nel magazzino nel quale si e’ verificata l’ esplosione era stata denunciata da Greenpeace Asia e da alcuni mezzi d’ informazione. Intanto, nella zona continuano i roghi e sono state avvertite anche alcune esplosioni. Si teme che il bilancio delle vittime possa aumentare nelle prossime ore, dato che centinaia di persone sono ancora ricoverate negli ospedali della città’. La polizia e reparti dell’ esercito controllano l’ accesso alla zona dell’ esplosione ed elicotteri la sorvolano in continuazione. Intanto, familiari dei vigili del fuoco dispersi dopo le esplosioni e l’incendio hanno interrotto una conferenza stampa delle autorità, chiedendo notizie dei propri cari. I funzionari avevano appena comunicato che il bilancio delle vittime è salito a 85, tra cui 21 pompieri. Altri pompieri sono considerati ancora dispersi. Un totale di 720 persone sono rimaste ferite nella serie di esplosioni iniziate con un incendio in un magazzino di container.

Le autorita’ di Tianjin hanno affermato che non e’ stato ancora possibile stabilire quali materiali fossero custoditi nel magazzino la cui esplosione ha causato la morte di almeno 50 persone, mentre i feriti sono più’ di settecento. Un alto funzionario della municipalità’, Gao Huaiyou, ha precisato in una conferenza stampa che sono state rilevate “differenze significative” tra le carte della dogana e quelle della compagnia proprietaria del magazzino, la Ruihai International Logistic. Da ieri sera, 200 specialisti dell’ esercito sono sul posto ma non hanno resi noti i risultati delle loro ricerche. L’esplosione e’ avvenuta nel quartiere di Tanggu, che si trova nelle vicinanze del porto della metropoli, che e’ uno dei più’ grandi della Cina e tra l’ altro serve la capitale, Pechino, distante circa 120 km. Gao ha chiarito che nessun materiale puo’ essere tenuto nei magazzini per più’ di 40 giorni. Il deposito nel quale si e’ sviluppato l’ incendio che ha poi causato l’ esplosione, ha aggiunto, era “adatto” a contenere materiali chimici infiammabili. Secondo Greenpeace Asia il magazzino conteneva cianuro di sodio, toluene disocianato e carburo di calcio, tutti materiali esplosivi e pericolosi per la salute se dispersi nell’aria e nell’acqua.

Un vigile del fuoco è stato tratto in salvo dopo 32 ore dalle esplosioni a Tianjin. Lo ha riferito l’agenzia cinese Xinhua. Nella zona interessata i soccorsi sono ancora alle prese per spegnere definitivamente i focolai di incendio nei pressi di sostanze chimiche potenzialmente pericolose.

Greenpeace Asia ha lanciato l’ allarme sulla situazione dell’ aria e dell’ acqua a Tianjin, la metropoli cinese dove la notte scorsa una serie di esplosioni in un magazzino di materiale chimico ha provocato la morte di almeno 44 persone. Secondo il governo locale le analisi eseguite nella tarda mattinata di oggi non hanno rilevato tracce di inquinamento causato dall’ esplosione.

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