l nuovo provvedimento per il sostegno a professionisti, imprese e famiglie di tutta Italia. Chiuso il CdM che ha preso decisioni sull’ulteriore sforamento di bilancio.
Si è concluso il CdM di stamattina: in conferenza stampa, Conte ha detto che il consiglio dei ministri di questa mattina ha portato a 25 miliardi di euro lo stanziamento per far fronte all’emergenza Coronavirus. Gualtieri, Ministro dell’economia, ha spiegato che probabilmente la metà delle risorse verrà usata subito, l’altra metà sarà per gli interventi da definire.
Il Governo ha realizzato infatti una bozza di decreto che contiene diverse misure per far ripartire l’economia. Il viceministro dell’Economia e delle Finanze Laura Castelli aveva dichiarato già qualche giorno fa che oltre a pensare ai dipendenti pubblici e privati si sta immaginando un modello già in uso negli Stati Uniti a beneficio degli autonomi.
Nella bozza del decreto si presenta “in lavorazione” la norma “per i lavoratori autonomi senza dipendenti” che prevede la “sospensione della rata di maggio dei contributi previdenziali”.
Coronavirus, bonus mensile per i professionisti
Nel primo decreto il bonus era stato limitato ai lavoratori iscritti all’Inps, per questo l’Adepp (associazione delle casse dei professionisti) aveva chiesto al governo che col prossimo provvedimento venisse corretta la norma che «ha escluso inspiegabilmente i liberi professionisti iscritti agli enti di previdenza privati, fra cui i medici e gli operatori sanitari».
Il nuovo decreto conterrà per i lavoratori autonomi e i professionisti la sospensione versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e indennità per quelli più colpiti.
500 euro al mese per i professionisti, per un massimo di tre mesi e pagamenti sospesi.
Queste (e altre) erano le misure a favore dei professionisti (della zona rossa) presenti nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 28 febbraio.
Il nuovo provvedimento conterrà anche misure per agevolare i lavoratori con figli, colpiti dalla chiusura delle scuole; la Castelli ha infatti dichiarato di lavorare per fare in modo che la norma consenta a uno dei genitori di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni, durante il periodo di chiusura delle scuole. Si tratta del “congedo parentale per 12 giorni (30% di trattamento retributivo per redditi medio- alti; 80 o 100% per redditi bassi)” o in alternativa dei voucher da 600 euro.
«Nessuno deve perdere il lavoro per il coronavirus»
Il Governo quindi ha stanziato 25 miliardi per l’emergenza sanitarie ed economica. Secondo Confprofessioni: “Si pone un problema di welfare familiare, legato alla chiusura delle scuole, soprattutto negli studi professionali dove l’occupazione femminile rappresenta il 90% della forza lavoro. In questo caso, va valutata l’ipotesi che la cassa integrazione per gli studi professionali operi anche nei casi di assenza motivata per assistenza familiare”.
Per sostenere il reddito dei professionisti impossibilitati a svolgere il loro lavoro a causa delle misure adottate (chiusura scuole, annullamento eventi pubblici ecc.), il Presidente Stella ha chiesto misure straordinarie anche per gli autonomi iscritti alle Casse di previdenza.
