Fra taxi volanti, satelliti e droni, a Parigi va in scena il futuro dell’aeronautica

Apre l’Air Show a nord della capitale francese con ben 320mila visitatori e 2500 aziende. Svelato il New Generation Fighter franco tedesco, il maxi drone della Leonardo che verrà impiegato anche per usi civili e un X-Wing di Guerre Stellari a grandezza naturale

E’ apparso fra fumi tricolore, accesi con azzardo durante la cerimonia senza tener conto della direzione del vento, che hanno poi investito i presenti fra i quali il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il nuovo drone italiano Falco Xplorer, il più grosso progettato e sviluppato dalla Leonardo, ha fatto così il suo ingresso al Salone internazionale dell’aeronautica e dello spazio di Parigi. Può trasportare un carico di ben 350 chili di strumentazione e sensori, volare per 24 ore ed esser impiegato sia per usi militari sia per quelli civili, dunque di sorveglianza e sicurezza interna.

“L’importanza non sta solo nel mezzo, quanto nella strumentazione e nella piattaforma digitale che sta dietro al nuovo Falco”, ci racconta Alessandro Profumo, alla guida di Leonardo da maggio del 2017. “Noi non vendiamo unicamente velivoli, ma servizi e informazioni ad essi legati o da loro prodotti”, aggiunge, facendo riferimento all’uso che vien fatto dal fratello più piccolo dell’Xplorer nelle operazioni condotte da Frontex per individuare i barconi di migranti nel Mediterraneo, a quelle future dell’Xplorer che potranno riguardare ad esempio il controllo del territorio in ogni suo aspetto.

Qualche ora prima il presidente francese Emmanuel Macron, aveva invece svelato il modello del New Generation Fighter, progetto di un caccia al quale stanno partecipando oltre a Francia e Germania anche la Spagna, riproponendo la stessa cooperazione che muove Airbus. Comincerà a volare nel 2026, sempre ammesso che nel frattempo non si trovi un accordo con la Gran Bretagna che invece lavora al Tempest, arrivo previsto nel 2036, anche grazie all’aiuto della Leonardo che ha una filiale importante proprio in Inghilterra.

Mentre sulla 53esima edizione del Salone dell’aeronautica frecciano con gran fragore gli Eurofighter, sviluppati nel 1994 da Italia, Germania, Spagna e Gran Bretagna, a terra di droni in mostra se ne vendono tanti così come di sistemi per la guida in remoto o completamente autonoma. C’è perfino un X-Wing di Guerre Stellari fatto di Lego, che qui ha una suo padiglione. Fra prototipi e nuovi modelli pronti ad entrare sul mercato, si favoleggia anche di taxi volanti. Da Airbus a Boeing sembrano tutti pronti al decollo. Peccato manchino regole e infrastrutture. Insomma, prima del 2025 difficile si veda qualcosa di concreto con buona pace di Uber che nel 2017 a questo giornale aveva parlato del prossimo anno per l’avvio dei test.

Nel frattempo meglio guardare alla nuova economia dello spazio, basata sulle orbite basse e sull’osservazione della Terra con immagini satellitari sempre più accurate. Un tesoro di dati che trasformati in informazioni darà in tempo reale il respiro di tutto quel che avviene sulla Terra.

Fra taxi volanti, satelliti e droni, a Parigi va in scena il futuro dell'aeronautica

La fiera parigina, presa d’assalto da 320mila persone e con circa 2500 aziende compresa Boeing (che arriva in casa Airbus dopo il disastro del 737), rappresenta il presente e il futuro di tutto quel che si muove sulle nostre teste, iniziando dall’aviazione civile, mercato che cresce del 5% l’anno che interesserà stando alle stime otto miliardi di passeggeri. Che il digitale la faccia da padrone è ormai scontato, i piloti del resto sono ormai degli ingegneri. I mercati e i servizi futuri li stanno immaginando ora, in quest’area a nord di Parigi, dove i soldi scorrono a fiumi. Basti pensare che nella scorsa edizione sono stati siglati contratti per una cifra pari a 150 miliardi di dollari.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.