ITALIA: NO AI FORMAGGI “SENZA LATTE”

La risposta del governo alla Commissione Ue: «La normativa rimane la stessa». Il ministro Martina: «Una scelta giusta per difendere i prodotti italiani»

 IDalla Robiola al Ragusano, dal Parmigiano al Grana Padano, dal Pecorino alla Gorgonzola, solo latte fresco nella produzione delle eccellenze lattiero-casearie made in Italy. Il Governo, secondo quanto appreso dall’ANSA, conferma il «no» alla produzione di formaggi senza latte fresco e, in una lettera inviata all’Unione Europea, conferma la volontà di mantenere l’attuale normativa nazionale che vieta l’utilizzo di latte in polvere negli stabilimenti di produzione lattiero casearia.

Arriva oggi, allo scadere dell’ultimatum Ue sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale, la decisione che era stata anticipata dal ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina e poi confermata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi che, a Expo, aveva simbolicamente adottato i formaggi italiani per esprimere il no dell’Italia alla richiesta Ue di disco verde sull’uso polveri. «L’impegno che abbiamo preso – sottolinea il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina – è stato rispettato. Si tratta di una scelta giusta per difendere la qualità dei prodotti lattiero caseari italiani, in particolare in una fase delicata di mercato come questa».

«Abbiamo sempre ribadito il nostro no a passi indietro sull’utilizzo del latte in polvere – ricorda il ministro Martina – per la produzione di formaggi. Chiediamo alla Commissione di fare un approfondimento sull’etichettatura dei prodotti derivati dal latte, per dare informazioni sempre più trasparenti al consumatore».

Nella risposta articolata indirizzata all’Europa, che il Sottosegretario Sandro Gozi ha inviato a Bruxelles, il governo pone l’attenzione su tre punti: la materia non è armonizzata, quindi c’è libertà per gli Stati membri di avere norme più restrittive rispetto a quelle europee. La legge italiana peraltro non produce effetti distorsivi della concorrenza rispetto al mercato del latte in polvere. E non c’è limitazione alla circolazione dei formaggi che lo utilizzano e che siano prodotti in altri Stati membri. Su queste basi, il governo «intende proseguire in maniera costruttiva il dialogo già avviato con la Commissione europea». Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo esprime apprezzamento per la decisione del governo che «rispetta il patto simbolicamente siglato da Renzi e Martina davanti a 30mila agricoltori della Coldiretti». Soddisfatto il deputato Pd Nicodemo Oliverio: «l’Italia difende la sua storia, le sue produzioni e la salute di tutti i suoi cittadini”.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.