NUCLEARE: le prime centrali per Kenya e Turchia

I due paesi aprono all’energia atomica grazie all’accordo con due potenze straniere. Il governo keniota si affida alla Cina, quello turco alla Russia.

 IN KENYA e Turchia saranno realizzate per la prima volta due centrali nucleari. Mai finora i due paesi si erano aperti a questo tipo di energia. Il paese africano ha raggiunto un accordo con la Cina per costruire un impianto che avrà una capacità di 1.000 MW e dovrebbe divenire operativo nel 2025. Le autorità keniote prevedono che, con la costruzione di altre unità, la capacità complessiva nucleare del Kenya potrà raggiungere nel 2033 i 4.000 MW, divenendo in tal modo una componente maggioritaria del mix energetico nazionale. L’intesa è stata siglata nei giorni scorsi dal Kenya Nuclear Electricity Board (KNEN) e dal China Nuclear Power Group (CGN) e prevede tra l’altro che la Cina dovrà fornire il supporto tecnico per la scelta del sito e gli esperti per la formazione e lo sviluppo delle competenze.

La prima centrale nucleare turca, invece, verrà realizzata su progetto russo e verrà messa in funzione entro il 2022. La notizia emerge da una serie di documenti svelati dopo il meeting tra il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan che si sono incontrati in occasione dell’inaugurazione della Moschea più grande d’Europa. Secondo quanto emerge dalle carte, la centrale di Akkuyu sarà composta da quattro blocchi da 1.200 MW ciascuno, in grado di generare 35 miliardi di kilowattora l’anno per 60 anni. L’accordo per la realizzazione dell’impianto è stato firmato con la russa Rosatom nel 2010 mentre il progetto risale al 2013 per un valore complessivo di 20 miliardi di dollari.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.