Sisma del 14 giugno 1972: Ancona non dimentica

Il ricordo a 48 anni di distanza

(Fonte) Erano le 9 di sera del 14 giugno del 1972 quando la terra tornò a tremare ad Ancona. Per 15 lunghi secondi la città venne investita da una scossa di terremoto del decimo grado della scala Mercalli, pari ad un magnitudo di 5,9. Una scossa che in realtà rappresentò l’apice di uno sciame sismico partito il 25 gennaio del 1972.

A distanza di 48 anni molti anconetani ricordano con un velo di tristezza quel 14 giugno anche perché migliaia di persone, circa 30mila, dovettero vivere per un certo periodo nelle tende e nei vagoni ferroviari. In poche ore vennero montate 1453 tende allestite in 56 punti della città. La zona maggiormente colpita fu il centro storico. Una città in ginocchio, basti pensare che in due settimane vennero serviti oltre 200mila pasti caldi e 15mila pasti freddi in speciali contenitori.

I danni maggiori, come detto, nel centro storico ma numerosi furono i palazzi nella zona di Posatora, del Pinocchio, delle Grazie e nelle frazioni. Un’emergenza che vide arrivare in città l’esercito per dare una mano alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco e a tanti volontari compresi quelli della Croce Gialla di Ancona che si adoperarono alla tendopoli di Vallemiano e a quella di Torrette. Simbolo della rinascita, l’ex sindaco Alfredo Trifogli che tanto fece per la cittadinanza al punto tale si racconta che non esitò nei giorni successivi al terremoto del 14 giugno, ma anche nei mesi successivi, a rimanere fermo anche per ore pur di farsi ricevere dai vari ministri sotto i palazzi del potere a Roma per ottenere quello che serviva alla città di Ancona.

Poesia di Ernesto Marini alla Croce Gialla di Ancona rimasta nella storia del sisma
Lettera dell allora sindaco Trifogli alla Croce Gialla di Ancona
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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.