Settanta anni fa, il 3 gennaio 1954, la Radiotelevisione Italiana (RAI) inaugurava le sue trasmissioni, dando inizio a un’epoca rivoluzionaria per il panorama mediatico italiano. L’annuncio dell’inizio dell’avventura televisiva fu pronunciato da Fulvia Colombo alle 11 di una domenica mattina con queste storiche parole: “La RAI Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive.”
All’epoca, solo 15.000 televisori erano sintonizzati su queste prime trasmissioni in tutta Italia. La maggior parte di essi si trovava nei bar, poiché pochi potevano permettersi un televisore a casa. Il palinsesto iniziale fu breve ma significativo, con l’inaugurazione delle sedi RAI di Milano, Roma e Torino, seguita da rubriche come ‘Arrivi e partenze’ condotta dal giovane Mike Bongiorno. Lo sport, con trotto e calcio, e il cinema con ‘Le miserie del signor Travet’ di Mario Soldati completarono la giornata televisiva. Il primo telegiornale andò in onda alle 20:45, seguito da spettacoli teatrali, tra cui la diretta de ‘L’osteria della posta’ di Carlo Goldoni.
Il percorso della RAI si evolse rapidamente, introducendo eventi come il Festival di Sanremo e il primo sceneggiato, “Piccole Donne,” nel novembre del 1955. Nel dicembre 1958, con il raggiungimento del milionesimo abbonato, la RAI celebrò con una trasmissione speciale.
Curiosità dell’epoca: i primi televisori, rigorosamente in bianco e nero, costavano più di cinque volte lo stipendio medio mensile di un operaio.
In questa giornata storica, vale la pena ricordare anche Sergio Leone, nato il 3 gennaio 1929 a Roma. Leone, che ci ha lasciato il 30 aprile 1989, ha segnato la storia del cinema con i suoi epici western. Dopo aver iniziato la sua carriera lavorando su produzioni come “Quo vadis?” e “Ben Hur,” Leone ha ricevuto la proposta di dirigere un colossal con budget ridotto e attori scelti all’ultimo momento. Il risultato è stato la creazione di un nuovo genere cinematografico e la scrittura di una pagina indelebile nella storia del cinema.
Leone, che ha sempre guardato alla vita con una prospettiva unica, ha dichiarato: “La vita è un’autostrada a senso unico di marcia, impossibile invertire o tornare indietro, folle sarebbe accelerare.”
