Nel contesto della crescente attenzione dell’Agenzia delle Entrate verso diverse categorie di contribuenti, emerge uno zelo particolare nei confronti di soggetti particolarmente vulnerabili come le Aziende del Servizio Sanitario Nazionale (ASST) lombarde. Queste istituzioni, vitali per il diritto costituzionale alla salute (art. 32), si trovano da anni a fronteggiare carenze di risorse, ostacolando il pieno esercizio dei loro doveri nei confronti dei cittadini.
Questo zelo investigativo non è emerso recentemente, ma ha radici antecedenti, sebbene in alcuni casi si sia scontrato con interpretazioni giuridiche limitanti della Corte di Cassazione. Nei decenni passati, le controversie hanno spesso riguardato questioni fiscali come l’Irap e l’Ires, con alcune ancora in corso.
Recentemente, l’Agenzia delle Entrate ha avviato indagini nei confronti delle ASST lombarde, contestando la gestione fiscale delle loro mense per dipendenti riguardo a Iva, Ires e Irap. Queste indagini sono state precedute da questionari inviati alle ASST, seguiti da accertamenti con adesione.
È degno di nota che durante il periodo delle indagini, le ASST erano impegnate nella lotta contro la pandemia da COVID-19, rendendo ancora più delicata la situazione finanziaria e operativa.
Le sentenze emesse dalle varie sezioni della Corte di Giustizia di primo grado della Provincia di Milano, tra ottobre 2023 e gennaio 2024, hanno evidenziato un’interpretazione controversa della natura commerciale del servizio di mensa aziendale gestito dalle ASST. L’Agenzia delle Entrate ha contestato la deducibilità dei costi sostenuti, il che ha avuto implicazioni su Ires, Irap e Iva, con conseguente imposizione di maggiori imposte e interessi.
Prima di addentrarci nelle controversie, è importante ricordare che la gestione delle mense, anche quando svolta da enti pubblici, è considerata attività commerciale, come chiarito anche in circolari ministeriali precedenti. La normativa fiscale prevede la deducibilità dell’Iva e l’applicazione delle norme fiscali standard, indipendentemente dal risultato economico della gestione.
La posizione dell’Agenzia delle Entrate è stata chiara nel considerare le attività di mensa aziendale come attività commerciali, indipendentemente dalla natura dell’ente gestore. Le recenti sentenze a favore delle ASST dovrebbero persuadere l’Agenzia delle Entrate e le istituzioni lombarde ad evitare ulteriori contenziosi, considerando le esigue risorse e gli oneri crescenti nei confronti dei cittadini.
La prosecuzione del contenzioso sarebbe non solo economicamente costosa, ma potrebbe anche compromettere la capacità delle ASST di garantire la salute dei cittadini, un bene fondamentale tutelato dalla Costituzione.
In conclusione, la tranquillità operativa delle ASST dovrebbe essere considerata essenziale per la produzione della ricchezza più importante per il Paese: la salute dei cittadini.
