IMPRENDITORI – Il Fronte degli Imprenditori Calabresi: Critiche All’Autonomia Differenziata e la Paura dei Divari Regionali

Il Dibattito Infiamma mentre il Disegno di Legge sull’Autonomia Differenziata si Avvicina al Senato

Mentre il dibattito sulla legge sull’autonomia differenziata raggiunge il Senato, l’opinione pubblica sente i primi disagi derivanti dalla sua struttura. La proposta legislativa apre la strada al trasferimento di competenze statali a regioni che ne facciano richiesta, coinvolgendo settori cruciali come salute, istruzione, infrastrutture, porti, aeroporti, trasporti, distribuzione d’energia, ambiente, sicurezza del lavoro e tutela dei beni culturali. Rispetto al progetto iniziale, il testo ha subito diverse modifiche in commissione affari costituzionali al Senato, inclusa l’importante condizione che nessuna competenza possa essere trasferita senza la preventiva individuazione delle risorse regionali necessarie per la gestione.

Parallelamente, una commissione presieduta da Sabino Cassese ha presentato al ministro per gli affari regionali, Roberto Calderoli, la sua relazione per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). I senatori hanno modificato il disegno di legge, stabilendo che i LEP saranno definiti attraverso decreti legislativi anziché tramite decreto del presidente del consiglio, garantendo così un ruolo attivo del Parlamento nella loro definizione.

Le critiche principali si concentrano sulla definizione dei LEP e sull’allocazione delle risorse alle regioni. In particolare, preoccupa il criterio della “spesa storica” come guida per la distribuzione dei fondi. Un’indagine condotta da Demoskopika nel contesto del 19° rapporto della BCC Mediocrati ha messo in luce le apprensioni degli imprenditori calabresi nei confronti della proposta di legge. In Calabria, gli imprenditori, di natura ottimista, preferiscono il centralismo differenziato all’autonomia differenziata. Chiedono che lo Stato mantenga il controllo su questioni cruciali come i rapporti internazionali, l’istruzione, la ricerca, la distribuzione di energia e la sicurezza del lavoro.

Solo il 20,1% degli imprenditori calabresi auspica un aumento dei poteri regionali sulla salute, mentre il 23,1% lo vuole per porti e aeroporti. In ambito ambientale e beni culturali, il 32,3% è favorevole. Complessivamente, il 49% degli imprenditori calabresi è pessimista riguardo agli effetti dell’autonomia differenziata, e il 55,6% teme che possa aumentare il divario economico tra Nord e Sud.

La criticità dei servizi pubblici è un tema centrale: il 96,8% delle imprese critica l’inefficienza del sistema sanitario, mentre il 90,8% e l’81,8% esprimono insoddisfazione rispettivamente per le strade e le ferrovie. La pubblica amministrazione non soddisfa il 78,1% delle imprese, e il 50,2% ha sperimentato un aumento dei costi burocratici. Se al Nord prevale il “ghe pensi mi”, in Calabria c’è diffusa preoccupazione.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.