RUBRICA: La Casa dello Studente dell’Aquila crollò per una manutenzione errata

La citta' fantasma a tre anni dal terremoto: la casa dello studenteUn esempio eclatante e relativamente recente di lavori male eseguiti e collaudi non fatti, in un edificio che ospitava giovani, è quello relativo alla Casa dello Studente dell’Aquila. L’edificio crollò nel terremoto del 2009 per “manutenzione errata”. Ancora prima dei lavori di ristrutturazione eseguiti nel 2000, l’edificio era stato totalmente, e pericolosamente, modificato rispetto al progetto originario e alla iniziale destinazione d’uso.

Tuttavia i tre ingegneri che ne curarono la ristrutturazione nel 2000, e l’architetto responsabile del collaudo, avrebbero dovuto controllare i nuovi carichi di peso che gravavano sull’edificio – costruito nel 1965 dalla casa farmaceutica Angelini – e la tenuta statica, prima di eseguire gli interventi che avevano progettato e che “hanno aggravato gli effetti del crollo” nel quale morirono sette studenti e il portiere dello stabile. Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni della sentenza che ha confermato le condanne a quattro anni di reclusioni per gli ingegneri Bernardino Pace, Pietro Centofanti e Tancredi Rossicone, e a due anni e sei mesi per Pietro Sebastiani, il presidente della Commissione collaudo dell’Azienda per il diritto agli studi universitari.

“Il progettista, ove si inserisca in una situazione in cui altri siano già intervenuti, è tenuto ad informarsi circa i pregressi interventi e, se del caso, a proporre o ad effettuare i necessari interventi di adeguamento”: è il principio di diritto affermato dalla Suprema Corte esaminando quanto è successo alla Casa dello studente, un principio applicabile a tutti i disastri, come quello di Rigopiano, nei quali un evento naturale fa da detonatore a grossi errori di progettazione.

“Se è vero che non è addebitabile agli imputati la realizzazione di una variazione di uso dell’immobile Palazzo Angelini, poichè essi lo trovarono già adibito, e da tempo a studentato, è altrettanto innegabile che essi – scrive la Cassazione – subentrati, per così dire, in una situazione connotata da una variazione di uso, di fatto, ormai già realizzata da anni, hanno sicuramente trascurato che la Casa dello Studente è stata trasformata da edificio realizzato negli anni ’60 destinato ad abitazioni private, in una vera e propria struttura alberghiera, munita di tutte le relative dotazioni, che ne hanno palesemente stravolto l’originaria conformazione interna”.

“Il palazzo – sottolineano i supremi giudici sulla scorta della sentenza d’appello del 28 aprile 2015 – è stato in tutto e per tutto modificato, rimanendo tuttavia identico all’originale soltanto per ciò che attiene alle sue componenti statiche, rispetto alle quali né i tre progettisti, né il collaudatore si sono minimamente posti il problema se tutto quello che era stato realizzato, con le radicali e totali modificazioni conseguitene, fosse ancora compatibile con quanto era stato progettato e valutato quasi quaranta anni prima e per tutt’altra destinazione”.

La Cassazione osserva che si sapeva che L’Aquila era da sempre, “e comunque da prima del 1965, a rischio sismico” e per questo il sisma del 6 aprile “è stato motivatamente ritenuto non imprevedibile né eccezionale”. Per i tre ingegneri è stato anche ribadito il ‘no’ alle attenuanti generiche per “la gravità dei fatti, essendo l’immobile destinato ad ospitare giovani”.

    Per quanto riguarda la responsabilità di Sebastiani, ad avviso della Cassazione, “risulta tranciante il rilievo, pure correttamente svolto dai giudici di merito, secondo cui la licenza edilizia rilasciata dal Comune di L’Aquila in data 28 dicembre 1999 richiedevail collaudo statico dell’immobile, che nessuno risulta avere svolto”.  (Fonte)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.