Gli elefanti rossi del Kenya sono salvi. È anche merito di Hollywood

Gli elefanti rossi dello Tsavo, Kenya

Nell’ultimo anno – affermano le autorità – nessun esemplare è stato ucciso nello splendido parco africano. Un risultato importante, ottenuto anche con l’intervento delle star del cinema, che rappresenta, forse, anche l’inizio di una vera e propria svolta culturale mondiale

Gli elefanti rossi dello Tsavo, Kenya
Gli elefanti rossi dello Tsavo, Kenya

ESATTAMENTE un anno fa il mondo pianse la scomparsa di uno dei più vecchi elefanti del continente africano, Satao, avvelenato a 45 anni dalle frecce dei bracconieri nel luogo dove era nato e cresciuto, la più grande riserva naturale del Kenya, il parco di Tsavo, nel sud-est del Paese, paradiso selvaggio grande più meno quanto il Belize, famoso per i suoi animali e la sua terra color ruggine, che contrasta con il verde acceso della vegetazione e il cielo azzurro che solo l’Africa possiede. Interessati alle enormi zanne d’avorio, i cacciatori le estraessero deturpando la testa del pachiderma, e solo grazie alla particolare forma delle orecchie i ranger furono in grado di identificare Satao. La notizia, lanciata da Tsavo Trust, organizzazione per la protezione della fauna selvatica, talmente addolorata dalla morte dell’elefante da parlarne come di un “vecchio amico”, fece in pochi giorni il giro del mondo. Il fatto risvegliò le coscienze, star di Hollywood in primis (già attivatesi per raccogliere mezzo milione di sterline destinate all’installazione di videocamere e sensori nei punti caldi del parco) che lanciarono una campagna per l’approvazione di una legge che proibisse a chiunque di vendere, offrire, acquistare, importare o possedere con intento di vendita avorio o prodotti d’avorio, corna di rinoceronti o derivati.

About Mario Ferraioli 4038 Articles
MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.