Montagna di rifiuti vicino a Chieti, sembra la Terra dei fuochi

E’ la discarica fuorilegge più grande di tutte: tonnellate di ecoballe, pile e bidoni ospedalieri. Le immagini choc dei rifiuti abbandonati

CHIETI. Un cancello sgangherato con il cartello “Vietato l’accesso” separa la civiltà dall’orrore. La nostra Terra dei fuochi è alle porte di Chieti. Una montagna impressionante di rifiuti fuorilegge: ecoballe disfatte dal tempo, bidoni ospedalieri, sostanze chimiche sospette e migliaia di pile esaurite. Per raggiungere la discarica abusiva più grande di tutte bisogna avventurarsi lungo trecento metri di una stradina così scoscesa che spezza il fiato. Ma è facile trovarla: basta arrivare fino al punto della frana che blocca da marzo la provinciale tra Chieti e Casalincontrada.

Una volta oltrepassato il cumulo di terra secca che occupa l’intera carreggiata, e percorsi cento metri di strada, si arriva a quel budello di via in salita. In cima alla quale c’è il cancello rotto con il divieto d’accesso. Subito dopo, una distesa di rovi che, come in un videogiochi, sono l’ultimo ostacolo da superare (te la cavi con un paio di graffi e la maglietta strappata). Ma ne vale la pena perché l’immagine che scopri dopo i rovi è inquietante. Un muraglione, lungo decine di metri, con rifiuti indifferenziati e stratificati di ogni tipo. Nei punti più bassi si riconoscono bottiglie in plastica di detersivi che non sono più in vendita da almeno dieci anni. Poi quintali di stracci, lattine e bottiglie. Ma il peggio non è questo. Un cane, in lontananza, comincia a latrare mentre entriamo in un capannone con rifiuti ospedalieri dall’odore nauseabondo. Sulla destra invece scopriamo un’enorme quantità di bidoni di metallo marroni di ruggine. Un paio dei quali sono sventrati e rivelano il contenuto: batterie, tipo stilo, esaurite e divorate dall’acido. Mentre l’altro contiene una quantità industriale di bossoli da caccia già esplosi.

L’inchiesta continua, ma anche il latrato del cane si fa più forte e s’avvicina. C’è solo il tempo per vedere che cosa c’è oltre le ecoballe e quindi per scoprire un’altra montagna di rifiuti disseminati lungo la collina. Poi la fuga dalla Terra dei fuochi di casa nostra. Ma la scoperta finale lascia senza parole: questa mega discarica non è sconosciuta alla procura. Nel 2009 venne sequestrata dalla Guardia di finanza di Pescara che la scoprì sorvolando la zona con un elicottero. Ma dopo sei anni nessuno l’ha mai bonificata. Anzi, è stata dimenticata. Ed è incredibile.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.