“Nei canali di Venezia galleggia un rifiuto ogni 13 metri”

La campagna Don’t Waste Venice, lanciata da Legambiente in occasione dell’arrivo in laguna della Goletta Verde. Da un indagine preliminare rilevati più di 500 rifiuti in 7 km

 VENEZIA – Più di cinquecento rifiuti galleggianti raccolti in sette chilometri (in media, uno ogni tredici metri), nell’87% dei casi di plastica. Sono i dati che emergono dall’analisi preliminare del monitoraggio svolto nei giorni scorsi nei canali della Giudecca, nell’ambito della campagna “Don’t Waste Venice”, inserita all’interno del progetto europeo di ricerca “DeFishGear”. I risultati sono stati presentati questa mattina a Venezia, in occasione dell’arrivo in laguna della Goletta Verde di Legambiente, che si tratterrà in città fino a dopodomani mattina, presentando domani i dati sulla qualità delle acque venete. Scendendo nel dettaglio dei primi risultati della campagna, i contenitori di liquidi rappresentano più del 25% del totale di rifiuti raccolti; molto diffusi anche i frammenti di plastica e polistirolo (16%) e le parti di imballaggi (12%). Mozziconi, pacchetti di sigarette e accendini costituiscono il 9% degli oggetti trovati, mentre i sacchetti di immondizie, pieni e vuoti, ammontano al 6% del totale.

“Abbiamo pensato a questa campagna – spiega Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – perché quello dei rifiuti in mare, e in particolare della plastica, è un problema sottovalutato, ma va ormai considerato come un’emergenza. In questo ambito, Venezia, città complessa, è un tema ancor più particolare, anche se la città ancora non si è resa conto di dover gestire il problema. E abbiamo fatto partire adesso la campagna perché inizia adesso il massimo carico turistico, perché intendiamo smuovere anche i comportamenti individuali”. I monitoraggi ripartiranno lunedì, proseguendo in barca e da terra per tutto luglio, con un secondo round di altre due settimane previsto tra fine ottobre e inizio novembre.

“I primi dati preliminari – commenta Tommaso Fortibuoni, responsabile Ispra del progetto DeFishGear – mostrano una densità preoccupante di rifiuti, in particolare di plastica. La campagna veneziana si inserisce nell’ambito del progetto relativo ai rifiuti in mare, finanziato dall’Europa e co-finanziato dal Ministero italiano, iniziato a novembre 2013, con i monitoraggi partiti sulle spiagge a settembre 2014, che coinvolge tutti i Paesi dell’Adriatico fino alla Grecia e si concluderà a marzo del prossimo anno”. I primi dati preliminari, relativi ai fondali di Chioggia, evidenziano una densità media di oltre 700 rifiuti per chilometro quadrato, per il 92% dei casi di plastica.

Al progetto collabora anche l’Università Cà Foscari di Venezia, che si sta occupando della parte relativa alle micro e nano plastiche: i frammenti, che si generano dai rifiuti lasciati in mare, che possono essere anche ingeriti dai pesci. “Stiamo analizzando i campioni dei primi monitoraggi – spiega il responsabile,Giulio Pojana – e tra poco ne effettueremo un secondo, sempre sulla spiaggia del Lido, per poter presentare poi i risultati definitivi nei primi mesi del prossimo anno”.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.