PROFESSIONE: Esperto 231, un lavoro ‘olistico’, intervista all’ing. Alessio Toneguzzo

Il direttore scientifico del Master “Esperto nella progettazione del Modello 231” fa il punto sull’evoluzione di questa professionalità, sempre più richiesta, e sulle necessità formative

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Dal 14 ottobre prima a Padova e poi, a seguire, a Roma (21 ottobre) e a Milano (4 novembre) parte una nuova edizione del Master “Esperto nella progettazione del Modello 231”, uno dei percorsi formativi consolidati della Scuola di Formazione del brand Ipsoa. Rivolto principalmente a Consulenti Aziendali, Avvocati, Ingegneri e Dottori Commercialisti, il Master si caratterizza per una integrazione tra l’analisi degli articoli del decreto oggetto e la realizzazione pratica della struttura documentale a supporto del Modello 231.
Abbiamo intervistato l’ing. Alessio Toneguzzo, direttore scientifico del Master, per farci illustrare le principali novità e gli sbocchi professionali più rilevanti.

Ing. Toneguzzo, dal prossimo autunno parte una nuova edizione (l’ottava) del Master 231. Quali sono i punti di forza di questo percorso formativo e che evoluzione c’è stata lungo gli anni?
I punti di forza sono costituiti da un approccio interdisciplinare che coniuga aspetti organizzativi e gestionali d’impresa con aspetti giuridici relativi alla prevenzione del rischio di commissione dei reati nell’ambito dei processi aziendali. Il coinvolgimento di figure professionali provenienti da diversi ambiti operativi (magistratura, organizzazione d’impresa, legale, polizia giudiziaria) favorisce sicuramente un arricchimento esperienziale dei partecipanti al Master.

Dall’introduzione del Modello 231 a oggi sono passati 15 anni: può fare una valutazione generale su quali benefici ha portato la sua istituzione nel contesto nazionale e chi, in particolare, ne ha tratto/ne continua a trarre i vantaggi più rilevanti?
La diffusione dell’adozione del Modello di Organizzazione e Gestione ex D.Lgs. n. 231/2001 anche nelle imprese del settore manifatturiero ha avuto una accelerazione con la L. n. 123/2007 che ha introdotto l’art. 25-septies (“Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime commessi con violazione delle norme antinfortunistiche o sulla tutela dell’igiene e della salute del lavoro”).
Questo ha rappresentato un momento importante per coniugare aspetti organizzativi e conformità legislativa nell’ambito di un processo aziendale in cui la complessità del sistema economico e sociale, le esigenze dinamiche del mondo industriale e delle autorità di regolazione del mercato e la proliferazione di norme tecniche sui sistemi di gestione hanno spinto l’ISO/IEC (International Organization for Standardization/International Electrotechnical Commission) ad emanare una direttiva operativa per una “normalizzazione” degli stessi sistemi di gestione.
Poiché Il “Modello 231” deve essere integrato con i Sistemi di Gestione per garantire una efficace applicazione nell’ambito dell’operatività aziendale, questo ha permesso di potenziare l’organizzazione aziendale per evitare di incorrere in “colpa d’organizzazione”.

Che figura è l’Esperto nella progettazione del modello 231”? Quali sono le sue basi formative, le attitudini, gli sbocchi più importanti?
L’esperto nella progettazione del “Modello 231” è una figura professionale che deve operare con una visione olistica in cui aspetti normativi, giuridici, aziendali ed economici devono convivere nel progetto e nella formalizzazione documentale del modello stesso.
È l’occasione per avviare una “sana contaminazione culturale” per arricchire anche professionalmente l’ingegnere, l’avvocato e il dottore commercialista che si vogliono cimentare in un nuovo servizio alle imprese.

Può spiegare qual è il modello formativo adottato per il Master e in che modo esso rivela la sua efficacia? E che ruolo gioca l’analisi di casi di studio nel percorso?
Come già detto il modello adottato per il Master privilegia l’approccio interdisciplinare che garantisce maggiore efficacia formativa arricchita ulteriormente dalla presentazione di casi di studio derivanti dall’esperienza operativa pluriennale dei docenti. I casi studio consentono altresì di valutare l’impatto delle sentenze giurisprudenziali sulla struttura documentale del modello ed in particolare sui “protocolli di prevenzione”.

Quali sono le figure professionali afferenti al mondo dell’ingegneria che potrebbero maggiormente essere interessate a intraprendere questo percorso formativo?
Gli ingegneri che operano nell’ambito della progettazione e documentazione dei Sistemi di Gestione Aziendale sono sicuramenti i più interessati al percorso formativo del Master poiché completerebbe la loro preparazione nell’ambito dell’evoluzione dei sistemi di management così come definita dall’ISO/IEC ed in particolare nel solco della struttura generale di alto livello HLS. (Ingegneri.info)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.