La sicurezza sul lavoro è al centro delle attenzioni legislative con la ministra Marina Calderone che annuncia una valutazione sull’estensione della patente a punti. Tuttavia, le opposizioni insistono sul blocco degli appalti a cascata.
Nel dopo l’incontro tenutosi il 10 aprile con le parti sociali, la maggioranza decide di rivedere le normative riguardanti la sicurezza nei luoghi di lavoro, in risposta alle recenti tragedie avvenute nei cantieri, come quello di Esselunga a Firenze il 16 febbraio scorso e, più recentemente, a Suviana. Lo sciopero indetto da Cgil e Uil aggiunge pressione all’urgente necessità di riforma.
Il decreto proposto introduce diverse novità, incluso il principio di parità economica e normativa per i lavoratori in appalto, l’applicazione dei contratti nazionali di lavoro e sanzioni per i committenti delle opere senza documenti di congruità. Tuttavia, il divieto esplicito del subappalto a cascata e l’estensione della patente a punti a tutti i settori, richiesti dai sindacati e dalle opposizioni, rimangono esclusi.
Il nodo principale rimane la tabella delle violazioni e delle relative decurtazioni di punti, con tagli ridotti da 10 a 2 per gli infortuni con inabilità temporanea assoluta e da 15 a 8 per quelli con inabilità permanente.
Marco Grimaldi, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Bilancio, sottolinea l’importanza dell’estensione della patente a punti a tutti i settori e la necessità di maggiore controllo sulla filiera dell’appalto.
Anche i sindacati, sebbene apprezzino alcuni passi avanti, ritengono insufficienti le risposte, chiedendo ulteriori azioni per contrastare la precarietà del lavoro e migliorare la sicurezza sul lavoro.
Il governo, attraverso la ministra Calderone, si impegna a rivedere l’emendamento sulla patente a punti per includere altri settori oltre all’edilizia, ma la strada verso una riforma completa rimane lunga e complessa.
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